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JUDO

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BASKET

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BASKET

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PODISMO

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E siamo a 6 candeline per la Terme Parkrun l'evento che ogni sabato mattina, con partenza alle ore 9 dalle Terme Tamerici, permette di fare 5 km nella nostra bellissima pineta.

TENNIS

È di Pieve a NIevole il nuovo campione italiano Under 16. Matteo Gribaldo, tennisticamente cresciuto allo Sporting Club Montecatini con Daniele Balducci (e da pochi mesi tesserato per il Tc Pistoia), ha sconfitto in finale a Tirrenia Simone Massellani.

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"I miracoli non esistono", un romanzo amaro sul Natale.

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VALDINIEVOLE
Le proposte di Cia per far «uscire dall’emergenza ungulati» l’agricoltura

2/8/2016 - 20:34

Cia Pistoia condivide e rilancia le cinque mosse proposte ieri da Cia Toscana per affrontare l’emergenza ungulati in agricoltura, che sta provocando ingenti danni anche nel territorio pistoiese e persino nei vivai della piana. Non solo. Per bocca del suo presidente Sandro Orlandini, suggerisce un modo per dare più concretezza alla mossa numero cinque, cioè «garantire agli agricoltori il giusto risarcimento dei danni»: aumentare le quote di iscrizione dei cacciatori in relazione alle aree vocate. Ma non è tutto: secondo Orlandini i cacciatori, nelle aree non vocate, dovrebbero prelevare più femmine di ungulati, altrimenti la sovrappopolazione non si riduce.


Nel comunicato stampa di ieri di Cia Toscana, dopo l’insoddisfazione per il grado di attuazione dell’apprezzata legge regionale n. 10 del 2016 sulla gestione degli ungulati in Toscana, venivano proposte le seguenti mosse per uscire dalla fase di «stallo» della cosiddetta legge obiettivo:
1) dare piena legittimità agli amministratori degli ambiti territoriali di caccia (atc) accelerando nel frattempo la ridefinizione degli atc secondo l’impianto della legge obiettivo, ma coniugato con il riconoscimento, per alcune aree, del criterio di omogeneità territoriale;
2) potenziare le attività di controllo previste dall’art. 37 della legge regionale 3/94 (la legge quadro sul prelievo venatorio), superando le lungaggini procedurali che ne rendono difficile l’attuazione;
3) concludere il percorso di definizione delle aree non vocate, che debbono comprendere, come prevede la legge obiettivo, tutti i territori agricoli potenzialmente a rischio di danni;
4) proseguire l’azione di allargamento della caccia di selezione, indispensabile strumento da affiancare alla caccia programmata ed agli interventi di controllo;
5) intervenire con decisione per garantire agli agricoltori il giusto risarcimento dei danni.


«E’ prioritario salvaguardare la legge obiettivo fortemente voluta dall’assessore regionale Remaschi – commenta Sandro Orlandini -. Ieri sera all’incontro alla festa dell’Unità regionale anche il ministro delle politiche agricole Martina ha sostenuto che tale legge rappresenta un elemento di novità interessante e forse l’unica strada concretamente percorribile per uscire dall’emergenza ungulati».


«Condivido le ricette di Cia Toscana – aggiunge Orlandini – e mi permetto di suggerire, per dare gambe alla mossa n. 5, di prendere in considerazione l’ipotesi, che del resto avevamo già discusso nell’ambito dell’Atc di Pistoia, di aumentare le quote di iscrizione dei cacciatori almeno relativamente alle aree vocate. Infatti gli atc al momento non hanno risorse sufficienti a risarcire i danni da ungulati effettivamente subiti dagli agricoltori e le quote annuali dei cacciatori non sono alte». «Esorto inoltre i cacciatori – conclude Orlandini – a non limitarsi, quando cacciano nelle aree non vocate, al prelievo degli ambiti maschi, magari nel caso dei cervidi per i bei palchi, perché se non vengono prelevate anche le femmine il problema della sovrappopolazione non si risolve».

Fonte: Cia
 
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3/8/2016 - 11:08

AUTORE:
Giorgio

Spiace leggere affermazioni come quelle di Orlandini. In primo luogo, prima di parlare, bisognerebbe conoscere le situazioni: gli abbattimenti, anche nelle aree non vocate, devono rispettare i calendari venatori, quindi è fuori luogo il discorso sui maschi dei cervi. Al momento si può abbattere solo cinghiali e posso garantire che, anche volendo, non è affatto facile individuare i maschi dalle femmine, specialmente nei soggetti giovani o sub adulti.
La storia poi di aumentare le quote di accesso ai cacciatori può solo sortire l'effetto di scoraggiare gli stessi o indurli a migrare in altri ATC (mi sembra che a Pistoia si stia già registrando un sensibile calo di cacciatori). Semmai incoraggiare la caccia di selezione e soprattutto, dove esistono i danni maggiori, aumentare gli interventi art. 37 e non limitarli, come adesso, ai soli giorni di martedì e venerdì. Grazie per l'attenzione.