Paolo Gentiloni, Presidente del Partito Democratico e primo ministro dal dicembre 2016 al 2018, martedì sera è tornato alla Festa de l’Unità di Pistoia, intervistato dal direttore de “Il Tirreno” Fabrizio Brancoli.

“Lo scorso anno mi accolse a Santomato lo striscione con la scritta Grazie Presidente, un attestato di stima che mi commosse profondamente e che non dimentico”, ha detto in avvio Gentiloni che, dopo la cena ai tavoli della Festa insieme a Enrico Rossi, ha risposto alle domande sulla politica nazionale.

La prima non ha potuto che riguardare il fatto del giorno: il via libera di Conte all’alta velocità fra Torino e Lione. “Il no alla Tav sarebbe stato irresponsabile - ha detto l’ex premier - è una decisione che avrebbe dovuto prendere mesi fa, invece il governo ha buttato via il tempo.

Pur di evitare le elezioni anticipate, il Movimento Cinque Stelle si è rimangiato uno dei suoi cavalli di battaglia. Anche Salvini inizia ad essere spaventato, da qualche giorno non è più quello di una volta: non è stato in grado di prendere le distanza da persone che, in suo nome, trattavano con i russi tangenti da 65 milioni”.

Poi Gentiloni è tornato sulla sua visita dello scorso anno quando “nel Partito Democratico si respirava un’atmosfera pesante, eravamo dati per finiti. Invece ben 1.6 milioni di persone hanno votato alle primarie e alle elezioni europee c’è stato il sorpasso sui Cinque Stelle. Il PD è l’unica alternativa alla Lega: talvolta riemerge la tentazione di litigare al nostro interno, ma dovremmo guardare ai problemi del Paese e alla direzione indicata da Zingaretti. Lo slogan della festa di Pistoia è Uniti è tutta un’altra storia: è proprio così”.

Incalzato dalle domande, Gentiloni ha commentato l’intervista di Dario Franceschini che apre ai Cinque Stelle, giudicati più dialoganti rispetto alla Lega: “Non faccio sconti a nessuna delle due componenti di governo, sono entrambe pericolose - ha ammonito Gentiloni - I latini dicevano: simul stabunt, simul cadent. Lega e M5S cadranno insieme, così come insieme sono andati al governo. La Lega in questo momento ha il vento in poppa, anche se il problema russo ha indebolito il loro consenso. I Cinque Stelle sono in confusione, sanno che andare al voto anticipato sarebbe una catastrofe. Una parte degli elettori di questo partito viene dalla nostra cultura, ma i vertici sono del tutto inaffidabili. Ricordo che chiesero l’impeachment per Mattarella”. 

Infine l’appello al Partito Democratico di valorizzare il lavoro di Minniti e di non lasciare alla destra il tema della sicurezza: “La Lega sfrutta le paure delle persone. È un meccanismo che può portare risultati nel breve periodo, ma ha vita breve. Il PD deve essere più incalzante su questi temi, dimostrando che siamo in grado di combinare la sicurezza coi diritti umani e col rispetto delle persone, come ha fatto il nostro governo. Salvini dovrebbe lavorare di più, invece di perdere tempo coi comizi. La Politica si fa con l’approfondimento, non con le urla e le semplificazioni”, ha concluso.