L’Ippodromo Snai Sesana torna protagonista in questo nuovo anno aprendo i battenti, anche questa volta, alla ‘Half Marathon città di Montecatini Terme’.
Consueto punto settimanale sull’attività del Pistoia Basket Junior che chiude un weekend particolarmente positivo. Di seguito il resoconto delle varie partite disputate dalle squadre biancorosse del settore giovanile.
Domenica scorsa, oltre al ritorno al successo sul campo per Estra Pistoia nel campionato di Lba, si è celebrata una intensa giornata di relazioni e business anche al di fuori del parquet grazie al primo “Biancorosso day”.
Ancora soddisfazioni per il Kodokan Montecatini, storica scuola di judo della Valdinievole.
Numerose presenze in gara, due vittorie e altri interessanti piazzamenti.
Mooneygo Basket 2000 Senigallia - Acqua dell'Elba Nico Basket 64-72
Dopo due mesi e mezzo l’Estra Pistoia Basket torna finalmente alla vittoria nella 16° giornata di Lba 2024/25 al termine di un match vietato ai deboli di cuore in un PalaCarrara infuocato e dopo una partita che sembrava già indirizzata per gli ospiti nel primo tempo.
Secondo weekend del mese di gennaio e proseguono gli impegni, nei rispettivi campionati, per le squadre biancorosse fra gironi di ritorno che iniziano a entrare nel vivo oppure la seconda fase già dietro l’angolo.
"Raccontami un libro", di Maria Valentina Luccioli
Da lunedì 20 gennaio al 30 marzo la mostra fotografica “La comunità dei muri”.
Lucio Avvanzo ed Elena Bardelli (Fratelli d'Italia) intervengono sui controlli Arpat a Ponte Stella.
"Se con il suo intervento sulle maleodoranze in località Ponte Stella Arpat avesse voluto offrire un chiarimento circa il comportamento tenuto, sappia che ha completamente fallito l’obiettivo. Lasciando da parte la querelle che ha voluto intraprendere con l’amministrazione comunale circa la risposta o non risposta alle richieste ufficiali di quest'ultima - che in mancanza di notizie circostanziate lasciamo ai diretti interessati - ci appare tuttavia grave quanto sostenuto dall'ente di controllo nel suo comunicato.
Innanzitutto appare inammissibile il fatto che, pur avendo ricevuto a partire dallo scorso agosto diverse segnalazioni - presumibilmente da parte di cittadini - Arpat abbia aspettato quattro mesi prima di “verificare attentamente nell'ambito dell'ispezione Aia annuale (in corso in questi giorni) tutti gli elementi della conduzione della discarica che potrebbero aver determinato anche solo una parte delle problematiche di cui alle segnalazioni ricevute".
Considerato il persistere dei cattivi odori, che hanno destato non poca preoccupazione tra i residenti e spinto il sindaco a mobilitarsi, ci chiediamo: l'ispezione annuale all'interno dell'impianto del Cassero non avrebbe potuto essere anticipata? O in alternativa non avrebbero potuto essere effettuati controlli appositi anche al di fuori di quest'ultima al fine di tranquillizzare la popolazione?
In secondo luogo non comprendiamo come si possa escludere la discarica quale causa della maleodoranze o come comunque si possa mettere in dubbio un suo coinvolgimento se le verifiche - secondo quanto affermato nel comunicato- sono ancora in corso: solo in presenza di dati scientifici certi e definitivi si può essere in grado di trarre le debite e conseguenti conclusioni.
Siamo pertanto alquanto allibiti che un ente di controllo, chiamato a dare risposte esatte, si esprima solo in base a supposizioni e non a esiti certificati di analisi specifiche.
Davvero sorprendente risulta poi la richiesta finale di informazioni rivolta al Comune. Gli amministratori, avendo rilevato serie criticità, al fine di garantire la salute pubblica si appellano all'organo regionale preposto alla protezione e alla tutela ambientale - che ha quindi il compito di intervenire e di indagare le cause dei problemi su tutto il territorio di sua competenza - per sentirsi dire che non solo non ci sono risposte in merito alle segnalazioni effettuate ma che le indagini devono svolgerle loro.
I cittadini hanno il diritto di conoscere l’origine dei fenomeni rilevati e di essere informati circa la loro gravità. E le risposte spettano a chi ha il compito precipuo e gli strumenti adeguati per farlo, ossia Arpat, che invece prende tempo o addossa ai comuni doveri che non sono loro propri, venendo meno alle sue responsabilità".