"Non condivido la posizione espressa a maggioranza dall’Atc di Pistoia sul blocco del prelievo selettivo al cinghiale in aree vocate, come previsto dal regolamento venatorio regionale. Qualora il comitato avesse approvato questa forma di piano gestionale dei cinghiali, avrebbe avuto qualche settimana di tempo per provvedere alla stesura di un disciplinare specifico (magari prendendo spunto dagli altri già a disposizione in Atc per gli interventi selettivi ad altre specie), e consentire così il prelievo ai selettori iscritti nei registri delle squadre di caccia in braccata operanti sul comprensorio dell' atc pistoiese".

Lo premette Patrizio La Pietra, senatore Fratelli d'Italia, spiegando anche perchè, una decisione diversa, andrebbe a tutelare anche gli agricoltori rispetto ai danni degli ungulati. 

"Per maggiore chiarezza - si legge nella nota - all'Atc si chiedeva di intervenire in modalità di prelievo solo qualora il numero dei cinghiali abbattuti dalla squadra operante sul territorio fosse inferiore ai capi previsti dal piano di abbattimento. Al momento gli interventi di controllo in area vocata, oltre alla braccata, vengono apportati tramite intervento della polizia provinciale.

L'intento di coloro che, invece, hanno votato a favore di una nuova opportunità di gestione, era di consentire i prelievi agli stessi cacciatori oltreché alla polizia provinciale, limitata nella sua azione da vincoli attuativi e problemi di personale. Così facendo si sarebbe avuto la gestione totale del territorio in area vocata affidata alle squadre, così incentivate a portare a termine gli abbattimenti in quanto gli animali prelevati rientrerebbero nella loro disposizione".

"Ricordo - sottolinea La Pietra - che a causa delle varie interruzioni dovute alle restrizioni da Covid, il piano si è attuata all’80%: su 1889 assegnati ne sono stati abbattuti 1540, con una differenza di 349 capi. Pochi o tanti che siano, la linea di Fratelli d’Italia e del centrodestra in genere è quella di procedere con gli abbattimenti in modo da contenere il più possibile i danni da fauna selvatica. Auspichiamo pertanto un ripensamento da parte dei componenti contrari dell' Atc di Pistoia tale da procedere velocemente a un cambio di posizione, tanto necessario specialmente in questa stagione con l'inizio delle operazioni di semina".