MONTECATINI. Si discute del rilancio delle Terme e del reperimento dei soldi necessari. Maggioranza e opposizione concordano sulla necessità di rivedere il contratto con la Bnl, che è la capofila delle banche finanziatrici, anche se poi si dividono suitempi di attuazione e sulle strategie.

Per quanto riguarda il nuovo mutuo che le Terme firmeranno lunedì con la Bnl, emergono nuovi dettagli. Innanzitutto dovranno essere venduti gli immobili secondo le scadnze già stabilite e poi dovranno essere versati 250mila euro al momento dell'estinzione del prestito.

Una parte delle vendite dei beni termali servirà a pagare le rate del debito con questa percentuale: le Terme pagheranno alla banca il 30% di quanto ricavato dalla vendita della Cascina (poco meno di 2milioni) e il 40% della vendita dei negozi (fino a un massimo di 4 milioni) e non più, come stabilito in precedenza, il 50%.

La banca ha accettato di sbloccare l'erogazione residua del mutuo da da 9 milioni, necessari per completare i lavori alle Leopoldine e fare i restauri al Tettuccio, anche se però ha posto come condizione di conoscere lo stato di avanzamento degli interventi. La Bnl infine toglie il veto alla eventuale contrazione di altri mutui.

Parallelamente verrà inviato al Ministero per i beni culturali il piano di ammortamento con la richiesta di contributi in conto interessi, che Bnl stima in 9 milioni, dei quali 2,4 saldati immediatamente all’istituto quali interessi maturati sul prestito.