L'assessore alle politiche sociali Beatrice Giannanti replica al centrodestra sui fondi del contributo affitto.

 
"Doveroso un chiarimento a seguito dell’articolo pubblicato su giornali e social qualche giorno fa. 
 
Partendo da uno dei punti più importanti, vorrei chiarire che l’operato degli uffici sulle istruttorie del bando “contributo affitto 2020”, hanno seguito l’iter corretto; visto che la stessa opposizione cita, giustamente, il ricorso al Capo dello Stato, credo sia corretto chiarire che tale giudizio può discostarsi da quello meramente giuridico.
 
Un'ulteriore precisazione in merito al mancato finanziamento (fondo affitti 2023), che con forza torno a ribadire, lo stesso è stato tagliato dalla finanziaria del governo Meloni per tutti i comuni d’Italia e non a seguito del ricorso di un cittadino del nostro comune. 
 
Con decreto 22502 del 20 ottobre 2023 Regione Toscana ha approvato il fondo per l’integrazione dei canoni di locazione, destinando al Comune di Ponte Buggianese 4.811,00€ di risorse regionali; questo per sottolineare quanto l’assenza dello stanziamento nazionale veda comunque mancare i circa 50.000€ che lo scorso anno sono stati destinati ai nostri cittadini.
 
Niente quindi è stato fatto dal governo per l’importante tema dell’affitto o meglio dell’abitare in genere. Credo fortemente che il Comune di Ponte, nel suo piccolo, possa fare e stia facendo la sua parte ma senza una vera squadra (governo, regione, comuni) che lavorano in stretta sinergia, rimangono solo tanti articoli senza veri provvedimenti per i cittadini.
 
In ultimo ma non per importanza è doveroso puntualizzare, come già per altro fatto durante il consiglio comunale e non riportato nell’articolo, lo sforzo che questa amministrazione ha fatto portando a 45.000 € lo stanziamento sul contributo affitto, questo perché la nostra volontà è quella di stare vicino, sempre, al cittadino. 
 
Si evidenzia ancora una volta come certe esternazioni da parte della lista “Centro destra per Lupori” siano messe a conoscenza dell’amministrazione solo tardivamente, attraverso organi di stampa e social media e non durante la loro discussione nel consiglio comunale dedicato, come prioritariamente dovrebbe avvenire, facendo pensare che certe parole non siano frutto di coloro che siedono al banco del consiglio comunale".