Reparto psichiatrico del presidio ospedaliero di Pescia: si ritiene solo in parte soddisfatto il consigliere Gian Luca Lazzeri (Lega nord), della risposta ottenuta dall’assessore regionale alla Salute, Daniela Scaramuccia, in merito ad una aggressione ad un infermiere e ad altri episodi critici con alcuni pazienti.

Anche se, precisa Lazzeri, “credo che la dinamica sia diversa. Il risultato è antitetico a quello che è stato affermato. I pazienti vengono dimessi velocemente e possono incorrere in atti di autolesionismo. Dimissioni incaute portano a violenza esterna. C’è qualcosa che non funziona”.
In commissione Sanità, riunitasi stamani, l’assessore Scaramuccia ha risposto all’interrogazione che chiedeva chiarimenti a seguito di un’aggressione ad un infermiere nel reparto di psichiatria dell’Ospedale di Pescia presentata dal gruppo Lega Nord.
Con i dati forniti dall’Asl 3 di Pistoia, l’assessore ha spiegato che il Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura (Spdc) del Presidio Ospedaliero di Pescia rispetta un protocollo per la gestione dei ricoveri che prevede, tra i comportamenti che il personale medico deve adottare in casi di pazienti particolarmente impegnativi, anche personale aggiuntivo e reperibilità notturna.
In casi di particolare rilevanza - ha continuato l’assessore - quando è necessario un momento di riflessione, si attiva un audit, che nel caso di questo episodio, è fissato per il prossimo 18 novembre. Nella sua risposta l’assessore ha parlato di “preoccupazione eccessiva”, considerando che gli episodi assimilabili a questo sono stati precisamente cinque negli ultimi sei anni e tutti di lieve entità. In merito alla questione sollevata dai consiglieri, che l’azienda sanitaria di Pistoia abbia invitato ad un “forte contenimento dei costi”, nella risposta è stato definito un “timore infondato”, perché la direzione aziendale sollecita sempre una corretta allocazione delle risorse e il personale non ha subito riduzione negli ultimi anni. E ha rassicurato sul futuro, in quanto nel piano di formazione 2012 il primo argomento trattato sarà proprio quello delle tecniche di escalation e dissuasione in situazione di rischio fisico per gestire al meglio le persone in crisi. L’interrogazione chiedeva in seguito chiarimenti su un incidente ai danni di un operatore socio sanitario e ad un caso analogo verificatosi poco prima. Tra le preoccupazioni presentate nell’interrogazione, quella dell’abbassamento del livello generale di assistenza con rischi anche per il personale sanitario.