I Carabinieri hanno denunciato 3 giovani rumeni, abitanti nel comune pesciatino, i quali nascondevano in casa numerosa refurtiva, asportata da alcuni esercizi commerciali della provincia di Pistoia e Lucca.
sono due uomini ed una donna: i conviventi B.C. e G.A., rispettivamente di 28 e 24 anni e del 21enne I.R..
Il 26 mattina scorso gli uomini dell’Arma si sono recati nell’abitazione occupata dai tre, dove hanno eseguito una perquisizione domiciliare, delegata dalla Procura della Repubblica di Pistoia, rinvenendo numerosissima merce, molta della quale ancora imballata: calzature, capi di abbigliamento sportivo, computer portatili, saldatrici, ricambi automobilistici, telefoni cellulari, profumi ed altro, del valore stimato in oltre 30.000 euro. parte è già stata riconosciuta dai legittimi proprietari, ai quali sarà presto restituita, mentre per la restante si sta accertando la provenienza.
Sono state rinvenute anche oltre 1.000 contratti assicurativi in bianco per la stipula di polizze RCA, relative a due diverse compagnie, parte asportate da un’agenzia assicurativa di Lucca, mentre per le restanti è in corso l’individuazione. inoltre, sono stati sequestrati alcuni bollettari in bianco per l’emissione di bolle di accompagnamento merce e fatture, nonché materiali per la realizzazione di timbri, oltre a due già completati, riferiti ad una profumeria di Lucca, di una nota catena e ad un negozio di abbigliamento di prato.
I carabinieri sono giunti ai tre rumeni nell’ambito delle indagini svolte per contrastare proprio i furti notturni in danno di attività commerciali. tra i negozi svuotati figura anche un esercizio di una importante catena di calzaturificio della Valdinievole, al quale l’operazione ha permesso di restituire circa 100 paie di scarpe di importanti griffe nazionali ed estere.
La merce recuperata dovrebbe essere il bottino di almeno 15 furti in danno di altrettanti esercizi commerciali, sia della Valdinievole che delle province limitrofe.
Il rinvenimento dei falsi bollettari per l’emissione di bollette di accompagnamento e ricevute, nonché dei falsi timbri, induce a pensare che la merce fosse destinata ad altri commercianti, oppure pronta per essere trasferita proprio in Romania.
Gli investigatori stanno accertando anche l’eventuale partecipazione degli indagati nella commissione dei vari furti accertati, non escludendo il loro coinvolgimento in una banda dedita proprio a tale attività.