Si è chiusa la vicenda giudiziaria “Gold flowers”. Il blitz della squadra mobile al Comicent di Pescia portò nel 2006 all’arresto del titolare di un banco di fiori accusato di essere a capo di un giro di usura. Con lui furono arrestate, o soggette a limitazioni alla libertà personale, altre 8 persone, accusate di far parte di un’organizzazione dedita allo strozzinaggio e di essere collegata alla criminalità organizzata della Campania.

Secondo l’impianto accusatorio imprenditori in difficoltà si sarebbero potuti rivolgere a quel banco di fiori del Comicent per avere un prestito, ritrovandosi però costretti a pagare interessi sino al 700%.

Nel 2007 il titolare del banco patteggiò una pena di 4 anni e 8 mesi (con lo sconto di 3 anni per l’indulto). Patteggiamento anche per la moglie (2 anni e 8 mesi interamente coperti dal condono).

Ieri al tribunale di Pistoia si è stato affrontato un nuovo capitolo giudiziario, con la sentenza a carico di altre 4 persone: a una donna di Pieve a Nievole, dipendente dell’azienda, sono stati inflitti 2 anni e 8 mesi per associazione a delinquere. Condannato anche un chiesinese, cui sono stati inflitti 6 mesi di carcere. Assolto invece un geometra di Monsummano considerato, secondo l’accusa, il contabile dell’organizzazione. Che ora potrebbe chiedere un risarcimento per ingiusta detenzione.