Promuovere concretamente la parità di genere e realizzare politiche ed azioni integrate a livello territoriale, volte alla conciliazione della vita personale, lavorativa e familiare delle donne e degli uomini e alla diffusione del principio di parità e di valorizzazione della diversità.
 
Sono gli obbiettivi del “Patto territoriale di genere”, che è stato sottoscritto questa mattina nella sede provinciale di piazza S. Leone, tra la Provincia di Pistoia, quale soggetto coordinatore, gli enti locali, le associazioni di categoria, le organizzazione sindacali e il terzo settore, che fanno parte del Tavolo provinciale di concertazione delle politiche di genere.
 
Il Patto territoriale di genere, prende le mosse dalla legge regionale n.16/2009 sulla “Cittadinanza di genere” e dalla attuazione del “Piano sulla cittadinanza di genere 2012-15”, deliberato, a febbraio, dal Consiglio e approvato, a luglio, dalla giunta regionale, nel quale si stabilisce che  i progetti per la conciliazione della vita lavoro, devono essere concertati con i soggetti istituzionali, socio-economici, culturali e imprenditoriali locali e, per essere finanziati, devono essere inseriti in appositi accordi territoriali di genere, promossi dalle province e presentati alla Regione Toscana.
 
Il Patto è stato sottoscritto da 21 soggetti: la Provincia di Pistoia, nel ruolo di soggetto promotore e coordinatore, i Comuni di Pistoia, Agliana, Lamporecchio, Monsummano Terme e Quarrata e la CISL Provinciale, in veste di soggetti attuatori dei progetti allegati, e gli altri, partner e firmatari, Confcooperative  Pistoia, Confindustria Pistoia/Servindustria, Lega Coop Pistoia, i Comuni di Montale, Sambuca, Serravalle Pistoiese, la consigliera provinciale di parità, la presidente della commissione provinciale pari opportunità, Uil provinciale ,Camera di commercio, Asl 3, Cna e Cia Pistoia, che hanno partecipato al Tavolo Provinciale di concertazione.
 
I progetti, individuati nell’ambito del Tavolo istituito presso la Provincia, sono in totale 6.
Dovranno essere attuati entro settembre - ottobre 2013 e, a fronte del finanziamento regionale che ammonta a 75.000 Euro, dovranno essere cofinanziati dai soggetti attuatori degli stessi.
 
1-    TITOLO PROGETTO : “Spazio Interculturale al femminile. Soggetto attuatore :  Comune di Agliana
2-    TITOLO  PROGETTO: “Un’estate da favola: arte, teatro. Libri, giochi nell’acqua e giochi dal mondo”. Soggetto attuatore : Comune di Lamporecchio
3-    TITOLO PROGETTO : “Centro Infanzia Estate”. Soggetto attuatore: Comune di Monsummano Terme
4-    TITOLO PROGETTO: ”Maschile e femminile: costruire la parità”. Soggetto attuatore: Comune di  Pistoia
5-    TITOLO PROGETTO: “E’ nata una famiglia: emozioni, responsabilità ed aspettative”. Soggetto attuatore : Comune di Quarrata
      6 -  TITOLO PROGETTO : “Welfare aziendale e Democrazia paritaria”. Soggetto attuatore :  CISL Provinciale
 
Gli ambiti di azione oggetto dei progetti sono i seguenti::
 
-          Azioni di diffusione e conoscenza  del principio di parità e valorizzazione della diversità  per il progetto del Comune di Agliana, destinato alle donne immigrate, ed una parte del progetto curato da CISL e sostenuto da Comune di Pistoia e Legacoop, destinato a sostener percorsi di democrazie partitaria, attraverso corsi di lingua italiana e una sperimentazione di ortoterapia, come strumento di inclusione sociale;
 
-          Azioni di formazione nelle scuole volte a favorire l’equa distribuzione delle responsabilità familiari per il progetto curato da Comune di Pistoia/Servizio Aiutodonna e per quello curato dal Comune di Quarrata :progetti volti a diffondere sul territorio, presso il mondo della scuola, neo genitori e famiglie una educazione “non neutra” che tenga conto della differenza di genere, contrasto agli stereotipi, promozione di un’equa distribuzione delle responsabilità familiari;
 
-          Interventi specifici nei tempi ed orari  della città volti alla conciliazione vita-lavoro: sono  i progetti dei Comuni di Monsummano Terme e di Lamporecchio volti alla realizzazione di centri estivi;
 
-          Interventi specifici di politiche family friendly: è la seconda parte del progetto curato da CISL, che prevede azioni per creare una rete di imprese che favorisca l’accesso dei dipendenti delle stesse ad una rete di servizi, curata da cooperative.
 
La capacità di coinvolgimento della comunità locale esercitata dal Patto trova conferma e verifica nell’ambito dei “partenariati”, cui possono fare affidamento i vari progetti.
Si passa, così,dalla ASL 3 che mette a disposizione il proprio personale per un percorso inserito nel progetto del Comune di  Quarrata su “Puericultura, cura di sé e del bambino”, alle Associazionini Culturali Adhara e Synthesis, che assieme alla Commissione Pari Opportunità  della Provincia, al Gruppo di Contrasto alla violenza alle donne, sono partners del progetto “Maschile e femminile”; proposto dal comune di Pistoia, dall’Associazione Portaperta, che collabora per il progetto del  Comune di Agliana, alle Associazioni Orecchio Acerbo e Tirillò col Filo, che cureranno il progetto per il centro estivo proposto dal Comune di Lamporecchio.
 
“Si tratta di un risultato importante, che scaturisce da uin percosro condiviso, portato avanti nell’ambito del Tavolo provinciale di concertazione delle politiche di genere, istituito già a partire dal 2008 – spiega l’assessore provinciale  alle pari opportunità, Lidia Martini – l’accordo da conto dell’impegno che le istituzioni locali, le parti sociali, le associazioni e le imprese coinvolte hanno svolto, con il coordinamento della Provincia, per elaborare azioni e servizi finalizzati al riequilibrio di genere nei vari settori della vita e alla redistribuzioni della responsabilità, per la parità fra i sessi e le pari opportunità. Se è vero che negli ultimi decenni i cambiamenti culturali e sociali e la legislazione europea e nazionale hanno aperto la strada all’emancipazioe femminile e alla parità di genere, la recente crisi economica con la contrazione delle opportunità lavorative, rischia di fermare questo cammino e accrescere il divario fra i sessi, rilegando la donna a ruoli e responsabilità familiari e verso lavori di cura non pagati. Occorre quindi mettere in atto politiche integrate, con l’obbiettivo di promuovere modelli sociali e di sviluppo indirizzati in senso socialmente responsabile”