PESCIA - Una situazione debitoria critica. Sarebbe questa una delle cause principali alla base della bocciatura, da parte della Corte dei Conti, del piano di riequilibrio finanziario. Un piano di rientro pari a 3.440.123,88 euro da ripianare in 10 anni, a partire dal 2013. Per questa via, sarebbe dovuto avvenire – secondo l'amministrazione – il risanamento del Comune. Ma la magistratura contabile ha reso note le motivazioni della bocciatura, spiegando che il fabbisogno da finanziare così come definito dall'ente non risulta correttamente quantificato. I magistrati contabili evidenziano come nel piano di riequilibrio non siano compresi i debiti fuori bilancio e le “passività potenziali”. Il documento riporta l'impossibilità da parte dei revisori di rilasciare un parere su alcuni debiti fuori bilancio per mancanza di documentazione idonea, più volte richiesta, ma non ancora ottenuta. Da cui è scaturita la segnalazione di “grave irregolarità”'. La presenza di debiti fuori bilancio, come si legge nel documento, era stata più volte segnalata dalla stessa Sezione di controllo in sede di verifica dei rendiconti degli esercizi finanziari 2009-2012. Il piano di riequilibrio risulta privo di un'effettiva quantificazione dei debiti fuori bilancio da riconoscere e delle relative linee di finanziamento. Nelle considerazioni conclusive la Corte scrive, infine, che da parte del Comune non c'è stata una valutazione corretta della propria situazione finanziaria ai fini del risanamento,e pertanto non sussistono prospettive di risanamento.