Sono trascorsi 26 anni da quel tragico 9 maggio 1988, data che viene ricordata come la strage di Sant’Andrea in Besanigo, ma la ricerca della verità non si arresta. E’ allora che i corpi senza vita di 4 persone vengono ritrovati in una villetta del riminese. Si tratta di due coppie di coniugi, i Pagliarani e i Galassi, noti ristoratori con un passato di successo in Inghilterra e una vita senza macchia, barbaramente uccisi da mani ancora ignote. I Galassi sono di Montecatini: stanno trascorrendo qualche giorno sulla costa adriatica, quando avviene l’omicidio sono ospiti dei Pagliarani, loro vecchi amici. Il giorno dopo, sarebbero dovuti ripartire per la Toscana. Da pochi mesi sono tornati dall’Inghilterra e vivono in una villetta di Massa Cozzile. Forse gli autori del quadruplice omicidio non si aspettano di trovarli nella casa. Sul pavimento del salone della villa, giacciono Luigi Pagliarani, riminese di 61 anni e la moglie inglese Patricia Schofield, 58 anni, entrambi freddati con un colpo alla nuca. Poco distante, Sergio Galassi, 66 anni, il cui corpo è sul divano e sua moglie, Silvana Di Vita, 59 anni, accasciata ai suoi piedi. Anche i coniugi Galassi sono stati uccisi con un colpo di arma da fuoco in fronte. Le vittime hanno piedi e mani legati, come nella tecnica dell’incaprettamento: la pista mafiosa, però, viene esclusa. In casa, la cassaforte è aperta e vuota. Si scava nel passato inglese delle vittime, ma non emerge nulla. Il caso è ancora irrisolto, ma si è parlato di una sua possibile riapertura. Nel 1988, le tecniche di indagine scientifica non avevano ancora raggiunto le potenzialità odierne.