Tassinari (Alleanza per Pescia): "Noi contro i gattopardi che da sempre a Pescia tirano le fila di tutto"
Dianora Tassinari (Alleanza per Pescia) ringrazia Roberto Franchini in chiusura della campagna elettorale.
"Un grande ringraziamento a Roberto Franchini che ha avuto il coraggio di metterci la faccia e soprattutto di non aver arretrato. In questo modo ha dato l'opportunità a un gruppo di persone perbene, con la faccia pulita e piene di entusiasmo, di poter provare ad impegnarsi per la propria città.
Città intesa come comunità di persone soprattutto quelle più semplici che tutti i giorni tirano la carretta e che non sono disposte ad arrendersi. Quelle persone che normalmente dopo le elezioni, vengono dimenticate come pure vengono dimenticati i loro sacrosanti diritti.
E' sotto gli occhi di tutti come Pescia sia una delle patrie del Gattopardo. Una manciata di famiglie collocate trasversalmente nella politica cittadina che tirano le fila di tutto in prima persona o tramite i propri "bravi". Periodicamente si scambiano il ruolo di mazziere ma il gioco rimane sempre lo stesso come pure i giocatori: dare l'impressione che tutto cambi affinchè nulla cambi. Solo a Pescia infatti, la stragrande maggioranza di aspiranti a ricoprire ruoli di comando è costituita solo dagli esponenti tali famiglie dominanti o al massimo, dai loro figli o nipoti.
Ora basta, non è accettabile doversi rifugiare nel disfattismo della protesta senza proposta del grillismo per cambiare.
La nostra è stata, è e sarà una battaglia etica solitaria "contro" tutti, fondata su quei principi e valori da alcuni dimenticati e rinnegati ma vivi e vitali nella gente semplice, secondo i quali proprio un "figlio del popolo" come Franchini può essere il più indicato a risollevare quella bandiera di legalità, di orgoglio della propria identità, di senso di appartenenza ad una comunità che si stringe attorno al campanile della propria città.
Roberto con noi e noi con lui, chiediamo ai pesciatini la forza elettorale per poter tornare ad una politica di sincerità e di trasparenza e di poter dare prova coi fatti, di voler difendere il bene di tutti e non qualche interesse di casta. A tale proposito va ricordato che il Comune non è andato fallito per un pelo ma è in una pesante situazione di pseudo "concordato" con un debito certificato enorme e un piano di rientro pesantissimo di 550 mila euro all'anno. Se non si cambia radicalmente aria in Comune e se non ci arriva qualcuno che davvero voglia aprire cassetti e armadi (magari anche sapendo dove mettere le mani), proviamo a indovinare sulle spalle di chi peseranno maggiormente i sacrifici: come sempre sulla povera gente senza santi in paradiso.
Al di là dello sterile "tutti a casa" a 5-Stelle, il 25 maggio, l'alternativa è tra la ben conosciuta amministrazione uscente e un proconsole del governatore Rossi. La prima, costretta dagli eventi, all'ultimo tuffo ha cambiato timoniere ma l'equipaggio e soprattutto gli ufficiali di rotta sono sempre gli stessi. Nel secondo caso si comprende la contingenza della scelta. Si è pensato di affidare la città a un uomo di apparato in grado di essere ascoltato dal potere e di ottenere quei finanziamenti che ad altri verrebbero probabilmente negati. Ricordiamoci però che tra pochi mesi si voterà per le regionali e se prevarranno i "renziani", le "guardie rosse" di Rossi non avranno più vita facile e che ne sarà allora dei poveri pesciatini?
In conclusione Roberto tocca a te ridare un sogno ai cittadini, il sogno di un galantuomo con il buon senso del buon padre di famiglia che quando c'è un problema importante raduna e informa la comunità, responsabilizza ciascuno e con la collaborazione, la determinazione e il sacrificio di tutti cerca di venirne fuori con onore e fronte alta.
Qualcuno ha auspicato un accordo tra gentiluomini (specie peraltro in via di estinzione) con l'opposizione che ha tanto il solito sapore stantio del trasformismo consociativo gattopardesco di cui si è detto. Anche da te tutti si aspettano un accordo da uomo per bene ma non con gli avversari per la spartizione sottobanco di un pezzo di potere, bensì l'unico secondo natura in una competizione elettorale. Quello franco e leale alla luce del sole con il solo interlocutore possibile: il popolo sovrano".
Fonte: Alleanza per Pescia