Marco Silvestri e Alberto Lapenna (Forza Italia) intervengono sulle Terme.

"Apprendiamo dalla stampa locale della nomina di un consulente da parte dell'assessore regionale Sara Nocentini (di fiducia della Regione), per verificare la situazione finanziaria, gli iter che hanno portato alle scelte fatte dalle varie governance che si sono succedute negli anni alla guida della società' Terme e la compatibilità delle proposte dell'attuale amministratore, Fabrizio Raffaelli e del Comune.

La posizione pubblica dell'assessore Nocentini in qualche modo ci spiazza e ci preoccupa in quanto incompatibile e in totale contraddizione con quanto affermato dal sindaco Bellandi nella riunione dell'ultimo consiglio comunale.

Mentre Bellandi in consiglio comunale ha usato toni concilianti e proposte risolutive, a suo dire, condivise anche dal socio Regione, la signora Nocentini al contrario con la sua posizione sembra voler indagare a 360 gradi sulle scelte della città fatte in tutti questi anni dimenticandosi, scientemente, di quelle fatte dall'ente che rappresenta.

Riteniamo scorretta nel metodo perché sembra che non abbia solo voluto commissariare Raffaelli ma abbia voluto dare un cartellino rosso anche al sindaco Bellandi mettendoci fuori dal campo ma soprattutto dalla partita.

Per quanto riguarda il merito, lungi da noi discutere sul nome scelto come consulente che riteniamo ottima professionista, stigmatizziamo le motivazioni usate che ci portano a fare alcune domande. In primis, su quale bilancio farà carico l'onere per pagare il consulenze. In tema di società per azioni i soci hanno limitati diritti di controllo e di ispezione, non quello di consultare il libro dei soci o delle assemblee, tanto è vero che per questo tipo di società oltre all’organo amministrativo la legge prevede obbligatoriamente l’istituto del collegio sindacale e dell’organo di revisione; quindi il socio che ritiene che all’interno della società siano state commesse delle irregolarità deve fare un esposto al presidente del collegio sindacale.

Tuttavia trattandosi di soci pubblici si ritiene che l’organo di revisione interno abbia diritto di controllo pari a quello che esercita negli istituti in cui risultano autorizzati. Pertanto qualora un consigliere o un amministratore dell’ente pubblico ritenga che all’interno della partecipata siano state commesse delle irregolarità può rivolgere anche al suo organismo di controllo.

Per gli enti pubblici la legge vieta espressamente per gli organi dotati di adeguate professionalità, e la Regione senza dubbio lo è, di affidarsi a risorse professionali esterne, questo sotto il profilo giuridico.

Sotto il profilo politico, l’esposto dell’assessore Nocentini, deve considerasi come atto di sfiducia nei confronti degli amministratori delle Terme, dei sindaci, dei revisori, del Comune e di tutti i funzionari preposti al controllo delle società partecipate, quindi è un atto gravissimo".