L'Amministrazione comunale di Monsummano, suo malgrado, si vede costretta ad intervenire nuovamente per ricondurre le informazioni sulla vicenda "Posta", ancora lontana dalla parola fine, nell'alveo della verità.
Troppi sono gli interventi di chi, giusto per dire qualcosa sull'annosa vicenda e per "esserci", trae conclusioni errate, lontane anni luce dalla realtà di fatti, che non riesce a comprendere.
 
L'ultimo provvedimento emesso dall'autorità giudiziaria, penale, ha riconsegnato, si, il bene a chi lo deteneva prima della chiusura, ma nella disposizione ha ben precisato che restano attive tutte le azioni e prerogative dell'Amministrazione comunale. Ovvero provvedimento di demolizione delle opere abusive (demolizioni messe tutte in carico al dichiarato locatario) e contenzioso ancora in corso fra le parti per le questioni relative al possesso dell'immobile.
 
L'Amministrazione si trova di nuovo costretta a ricordare che il provvedimento di sequestro fu effettuato su disposizioni dell'autorità giudiziaria per illeciti contestati al titolare del "Posta Club" (e non certamente del Comune) e la restituzione del bene rimuove solo uno degli aspetti formali per riattivare il locale, ma non è certo quello determinante.
 
Al possessore del bene, riconosciuto nelle sedi opportune, spetterà l'onere di ricondurre il bene nelle condizioni di legge e di sicurezza per poter riaprire al pubblico, ovviamente previa verifica degli organi preposti, amministrazione comunale compresa.
 
Come sempre dichiarato l'Amministrazione ha il solo interesse di far aprire il locale, in condizioni di sicurezza e rispetto della legge, poco importa se con questo o quel gestore.
 
Nei prossimi giorni vedremo se alle parole seguiranno i fatti da parte di chi attualmente dispone del locale. Ad oggi niente si è mosso in tal senso. Anzi altre carte da bollo sono state prodotte contro l'ordinanza di demolizione, voluta anche dalla Soprintendenza ai beni paesaggistici, per la rimozione degli abusi da parte del titolare del "Posta club". Azioni, queste, che non sembrano indicare la volontà di una prossima riapertura del locale.
 

 
Infine, se dei danni sono stati causati, chi li ha subiti è l'Amministrazione comunale, considerato che il locatario da luglio 2014 ha cessato il pagamento del canone di locazione, somme dovute ai monsummanesi, visto che il bene è dei monsummanesi.