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Rispondo al lettore che ha pubblicato il suo punto di vista in merito al camioncino dei panini . Io penso che volevano semplicemente dare un servizio alle persone che uscendo dalla discoteca possono avere .....
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Le statistiche rappresentano gli ingredienti dei record e ogni primato dà vita a tantissime curiosità.

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M5S: "L'Unione dei comuni è un golpe antidemocratico che scippa la rappresentatività"

28/6/2016 - 8:37

VALDINIEVOLE - Il Movimento 5 Stelle interviene sulle fusioni tra i comuni.

 

"I sindaci si sono segretamente accordati e hanno scritto un risibile statuto “Unione Comuni Valdinievole”. Non fusione, come falsamente il Pd nazionale e regionale proclama da anni di voler fare, ma unione, e giocando così con le parole stanno per fondare un nuovo ente, che non necessita di essere eletto e che in pratica verrà nominato e diretto dalla sede provinciale del partito.

 

Questa Unione “espropria” varie funzioni ai Comuni “scippando” di fatto la rappresentatività dei consiglieri eletti; il mandato elettorale ottenuto dai consiglieri viene così ridotto, asservito a quanto disposto dallo Statuto dell’Unione. Anche i consiglieri di maggioranza conteranno di meno; ci sarà infatti una nuova categoria, che scherzosamente possiamo battezzare dei “superconsiglieri”, cioè coloro che saranno scelti dal partito per entrare nel consiglio dell’Unione. E’ una sovrastruttura di secondo livello, cioè non eletta dai cittadini, che permette ai sindaci di mantenere tutte le poltrone esistenti inventandosene pure molte in più, senza informazione ai cittadini né ricorso a referendum. Un nuovo ente, che lavora a porte chiuse e senza nessuna partecipazione della cittadinanza. Proprio come piace al Pd.


Il M5S porta avanti da sempre l’idea di un unico comune della Valdinievole, che riorganizzi i servizi, proponga efficaci politiche (prima di tutto turistiche e agricole) e che abbia forza di contrattazione con Regione e Stato a fronte di qualsiasi problema sul territorio; ospedali o altro. Acqua, rifiuti, trasporti, connettività, sono interessi comuni per una popolazione di oltre 100.000 cittadini, che a oggi i sindaci locali sono incapaci ad amministrare e rappresentare.


La Valdinievole è una “bioregione”, cioè un territorio dalle caratteristiche uniformi. Una mezzaluna delimitata da colline sul lato lungo e dal Padule di Fucecchio su quello corto. La fusione comporterebbe molti risparmi, incentivi governativi e lo sblocco temporaneo del famigerato patto di stabilità; una bella sforbiciata alle spese della politica comunale che diventerebbe più snella ed efficiente, pur conservando intatta la rappresentatività del territorio grazie al mantenimento di tutti i municipi attuali, e perché no all’apertura di nuovi centri di servizio; solo la politica e la burocrazia sarebbero sforbiciate, non i servizi.


Dalla gestione accentrata dei servizi si otterrebbe più efficienza e meno sprechi. Un corretto processo per arrivare alla fusione è relativamente lungo, dovendo passare per numerose assemblee cittadine di informazione, per poi approdare ad un referendum senza quorum. Questo è il percorso democratico corretto. Un iter nel quale associazioni, comitati e politica si intrecciano e collaborano a scrivere il nuovo Statuto del territorio, con l’apporto e le idee di tutti. Una riforma siffatta pone le basi strutturali per un futuro di partecipazione e condivisione che riavvicina il cittadino alla politica e al bene comune.


Invece ai sindaci attuali, figli di questo Pd pistoiese, non interessa la riorganizzazione ottimale del territorio ma il mantenimento della rete di potere clientelare. Da anni li sentiamo dire che serve urgentemente riavvicinare il cittadino alla politica, ed ecco cosa ti partoriscono i “professionisti della poltrona”. Il Pd provinciale, dopo aver sottratto la Provincia alle elezioni e averla portata sull’orlo della bancarotta, che si verificherà a breve per la loro incompetenza, si propone in ambito sovracomunale per fare la stessa cosa e anche peggio.


Il M5S sta organizzando un incontro per illustrare lo statuto. Statuto, che in questi mesi estivi viene portato in approvazione comune per comune senza averne adeguatamente informata la cittadinanza. Unica eccezione un singolo consiglio comunale aperto a Ponte Buggianese; davvero troppo poco. E negli altri 10 paesi della Valdinievole, il buio totale. Un golpe antidemocratico, sul quale occorre accendere i riflettori".

Fonte: Movimento 5 Stelle
 
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1/7/2016 - 10:04

AUTORE:
Luciano

Per qualcuno sarebbe utile rileggere la Costituzione, perchè le Regioni sono state costituite come enti solo nel 70, ma sarebbero dovute partie sin dal 1948, così come le Province ed i Comuni.
Art 114 della Costituzione

29/6/2016 - 22:36

AUTORE:
Mario

Veramente, lo scioglimento delle Province lo volevano tutti dalla destra alla sinistra passando per il centro e le categorie economiche!
Veramente, dalla lettura dell'articolo direi che son i 5 stelle che vogliono la fusione con un accordo mentale perfetto con i renziani più renziani degli altri, il gruppo guidato dall'onorevole Fanucci. Veramente, lo stato accentratore è stato gestito x 25 anni, dal 1945 al 1970, dalla DC, Dopo sono venute le Regioni. Ora semisciolte e strangolate le Province, i renziani e i 5 stelle ancora un volta uniti sui veri obiettivi di distruzione delle autonomie locali, si scaglieranno contro le Regioni. Tempo 6 mesi, referendum costituzionale permettendo.

28/6/2016 - 12:15

AUTORE:
Simeone Clamori

Un aspetto tutt'altro che secondario che induce all'accorpamento dei comuni è la possibilità di fondere i le piccole realtà dove amministra il centro destra a comuni più grandi storicamente occupati dalla sinistra al fine di riportare il computo totale dei voti a favore del PD. Dove non vincono con i consensi vincono con le manovre perché sono "democratici" Il caso Abetone-Cutigliano ne è un esempio eclatante.
In Italia dove l'eterogeneità di cultura, usi, costumi e contesti socio-economici regnano sovrani una gestione federale degli ambiti e delle risorse sarebbe l'optimum per amministrare con efficacia in ogni contesto locale.
La pantomima della soppressione delle province con accentramento dei poteri alle regioni è un passo importante che ricalca la visione di centralità del potere e del controllo economico tipicamente stalinista.
D'altro canto oggi si chiama democrazia quando il voto del popolo coincide con gli interessi della casta, in caso contrario si chiama populismo.

28/6/2016 - 9:33

AUTORE:
Luca

Anche a Chiesina Uzzanese l'hanno spiegato in una assemblea pubblica.