A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione del contratto professionistico con la guardia Leonardo Cemmi: al ragazzo il club augura le migliori fortune per il prosieguo della propria carriera.
Cmb Valdarno - Acqua Dell'elba Nico Basket 63-83
Domenica 1 dicembre, in occasione della sfida casalinga de La T Tecnica Gema Montecatini contro la Pielle Livorno al Pala Carrara, Pallacanestro Montecatini tornerà con forza a lanciare un messaggio importante.
Le società sportive di calcio di Monsummano Terme: Intercomunale Monsummano - Fc Cintolese Calcio - Asd Bioacqua Le Case – Asd Città di Monsummano in collaborazione con il Comune di Monsummano Terme hanno deciso di sostenere la Befana.
Mandata in archivio, con risultati eccellenti, la prima tappa della NextGen Cup che ha caratterizzato l’attività agonistica dell’ultimo weekend, vediamo come stanno andando avanti i campionati del Pistoia Basket Junior.
Il pilota portacolori di Motor Zone Asd, infatti, è stato fermato da un problema tecnico accusato, in avvio del secondo giorno, dalla Hyundai i20 NG Rally2 di Friulmotor, che condivideva con Paolo Garavaldi.
Momento di presentazione alla stampa e alla città per il neo-acquisto dell’Estra Pistoia Basket, Andrew Smith (che indosserà la maglia numero 21), che ha fatto il suo debutto nell’amichevole di sabato scorso a Castellarano contro la Pallacanestro Reggiana.
Il movimento del basket femminile legato al mondo Pistoia Basket è in continua evoluzione e, soprattutto, in grande crescita.
Le locandine furono realizzate a opera del liceo artistico Berlinghieri indirizzo grafica.
Raccontami un libro, di Ilaria Cecchi
La pubblicazione, all'inizio degli anni Ottanta, degli elenchi degli affiliati alla Loggia massonica P2 provocò in Italia e nel mondo uno scalpore grandissimo. Non tanto perchè in questi elenchi apparivano i nomi di politici, imprenditori e militari quanto per il fatto che la loggia guidata da Licio Gelli usava la copertura della Massoneria per cercare di conseguire un potere politico ed economico totalizzante sul nostro Paese. Da allora sono passati molti anni. Lo scenario politico interno ed internazionale è radicalmente mutato ma ciò che è rimasto costante, nell'immaginario collettivo, è l'approccio negativo verso la Massoneria, vista purtroppo dai più come un'associazione segreta con finalità esclusivamente eversive. Questa immagine profondamebte negativa trae origine esclusivamente nel nefasto operato dell'ex repubblichino Licio Gelli, pistoiese verace, che usò la Massoneria per scopi puramente personali, fregandosene in toto di quelli che erano i principi fondanti di questa associazione, che ha contribuito a creare il movimento Illuminista prima ed il nostro Risorgimento poi.
La Massoneria, nata come una libera associazione segreta nell'Inghilterra post industriale, vedeva nei valori della fratellanza universale, della libera ricerca scientifica e del laicismo i suoi punti salienti. E, proprio approvando in pieno questi principi, uomini illustri di tutto il mondo aderirono a questa confraternita a-politica ed a-religiosa, riuscendo quasi ovunque ad imporne i dettami di libertà ed ugualianza. Gerge Waschington era massone e, nella banconota da un dollaro, campeggia da sempre una piramide sormontata da un occhio. Simbolo riconosciuto della massoneria.
In Italia i 'fratelli muratori' fecero la loro apparizione nel tardo Settecento. Fu però l'Ottocento il secolo in cui l'adesione all'associazione coinvolse il fior fiore dell'intellighenzia nostrana.
La conquista dell'Unità d'Italia fu un vero e proprio successo per la Massoneria, che da sempre si era schierata in questa direzione. La libertà di culto che ne coneguì fu un altro dei grandi successi scaturiti dall'operato massonico. Moltissimi intellettuali di religione israelitica aderirono alle varie logge massoniche, che teorizzavano la piena libertà di ogni individuo a prescindere dal suo credo religioso. E, al vertice del Grande Oriente d'Italia, vale a dire della Loggia più importante del nostro Paese, giunse addirittura Ernesto Nathan, grande intellettuale ebreo, e soprattutto il miglior sindaco che Roma abbia mai avuto (il motto 'non c'è trippa per gatti 'per indicare che non ci sono denari da sprecare è suo). A succedere a Nathan nelle funzioni di Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia fu chiamato, nel 1919, un abile avvocato di Lamporecchio, Domizio Torrigiani, nato nel 1876. Affascinato sin da giovanissimo agli ideali universalistici della Massoneria, Torrigiani fu iniziato ai misteri massonici nella loggia del Grande Oriente di Empoli.
Per quanto fosse importante come realtà dinamica e industriale, la città del Valdarno inferiore era pur sempre un nucleo periferico nei confronti delle pur vicine Firenze, Pisa, Siena e Pistoia. Torrigiani, tuttavia, seppe farsi largo ed in breve tempo ebbe accesso al consiglio nazionale del Grande Oriente. Passata la burrasca della Prima Guerra Mondiale, la Massoneria cercò di consolidare la sua presenza nel Paese, ora che nei confini nazionale rientravano anche il Trentino Alto Adige e la Venezia Giulia. Nathan, schiacciato dal peso degli anni, fece un passo
indietro e, forte di una rete di alleanze abilmente tessuta negli anni, Domizio Torrigiani ne prese il posto vincendo ampiamente le elezioni per il rinnovo della carica presidenziale.
Con una nazione ridotta allo stremo da una guerra lunga e dispendiosa,
la Massoneria cercò ancora una volta di far breccia nelle coscienze delle menti più evolute e progressiste del Paese. Ma, a far breccia davvero nelle coscienze degli italiani, in quell'inizio di aani Venti fu il Fascismo. Diffusosi inizialmente come movimento reducistico, il nuovo partito creato da Mussolini ebbe in breve tempo l'appoggio degli agrari, della grande industria e della piccola borghesia. Con la non-belligeranza di Casa Savoia, realizzò l'operettistica Marcia su Roma, prendendo il potere. In un primo momento, soprattutto per il laicismo propugnato dal primo fascismo, i rapporti con la Massoneria furono buoni. Si guastarono però irrimediabilmente quando Mussolini volle abolire ogni forma associativa che non fosse legata strettamente al partito.
La Massoneria, in quanto inoltre società segreta, cadde quindi in disgrazia, al pari di altre associazioni anche non segrete ma dal carattere universalistico, come ad esempio la Società teosofica italiana (che aveva Giorgio Amendola fra gli associati).
Torrigiani tentò in ogni modo di mediare con il nuovo regime. Pur non avendo simpatie mussoliniane, si sforzò di cercare un'intesa con un
governo di cui non condivideva affatto la deriva autoritaria. Ebbe anche una lunga serie di incontri con Mussolini e con gli alti papaveri del regime, che si svolsero in un clima sempre più freddo e scostante. Nel 1923 la svolta. Seppur Torrigiani avesse tentato ogni mediazione in proposito, fu sancita l'incompatibilità fra iscrizione al Partito fascista ed affiliazione massonica. L'anno dopo la Massoneria fu accusata di essere al servizio di interessi stranieri.
Nel 1925, infine, la Massoneria rientò nella lista delle associazioni da sopprimere in quanto colpita dalle 'Leggi fascistissime' che andavano a colpire la libertà associativa nel notro paese.
La sede di Palazzo Giustiniani, a Roma, fu devastata dalle camice nere. Molti arredi e quadri di valore furono asportati perchè, fra le altre cose, molti fascisti avevano anche il vizietto del furto...Torrigiani, vista la situazione, scolse la loggia e liberò i suoi aderenti da ogni vincolo. Nominò un Comitato Provvisorio di garanzia senza divulgarne i componenti. Poi prese la via dell'esilio volontario in Francia, rifugiandosi in Costa Azzurra. Commise tuttavia l'errore terribile di rientrare in Italia nel 1927, credendo che il Regime ormai si fosse dimenticato di lui. Fu arrestato invece pochi giorni dopo il suo ingresso in Italia e tradotto nel carcere romano di Regima Coeli. In seguito fu condannato al Confino, prima a Lipari poi a Ponza. Da Lipari fu trasferito perchè si temeva che, grazie alle sue sostanze ed alle sue conoscenze, potesse evadere. Lui non evase, ma il fascismo fu ugualmente fregato dal gruppo di Tarchiani, Lussu, Fausto Nitti e Carlo Rosselli che riuscirono in un'evasione che è poi passata alla storia appunto come 'Fuga da Lipari'.
Al confino Torrigiani vide le sue condizioni di salute peggiorare sempre di più. Una serie di trombosi oculari lo ridussero quasi alla cecità. Fu rilasciato dal regime solo nel 1932. Anno in cui morì nella sua casa di Lamporecchio.
Per questo personaggio in parte dimenticato, LIBRO, LUOGO, LASCITO MORALE. LIBRO: Francini, Balli: Il Gran Maestro Domizio Torrigiani, Pistoia , casa ed. Il Tempio.
LUOGO: San Baronto, ove si trova la villa di famiglia.
LASCITO MORALE: Avere sempre fiducia nell'essere umano, anche quando ciò appare difficile.
di Giancarlo Fioretti