La legge della necessità di una concessione per negozi oltre 300 metri , avrebbe dovuto limitare l'ascesa di tale tipologia di commercio . (credo esista ancora)

Il commercio on line , sta sostituendo in parte la rete commerciale "terrestre" .

La 600 ha cambiato l'Italia nel 1950 subito dopo che la guerra aveva portato altri cambiamenti .

Poi l'Esselunga per prima , copia dall'america il libero servizio ed apre a Milano .

Questo episodio cambia le abitudini di noi tutti .

Ma a fine 800 Parigi e molte altre grandi città avevano i Grandi Magazzini .

Il web è stata una rivoluzione forse simile all'invenzione della stampa .

Tutto questo per dire che il consumatore sceglie o credo di essere libero di scegliere dove e come fare acquisti .

Negozi di scarpe che rifiutano di far provare le medesime , perché poi i clienti le comprano sul web a prezzi estremamente diversi .

Allora siamo in mano , come sempre , a multinazionali quali Amazon etc .

I centri storici ? Sono raggiungibili a piedi nei piccoli e medi centri e con i pubblici servizi , ma alla fine quali sono i negozi (cinesi esclusi) capaci di reggere la concorrenza ? E poi non ci si può arrivare in auto visto che col tempo siamo divenuti quasi tutti "non deambulanti"

Alcuni negozi sopravvivono per professionalità , ma altri sono solo imprese destinate a chiudere.

Non c'entrano le amministrazioni . Non si ferma l'acqua con le mani .

Finchè verranno costruiti a gogo mostruosi centri commerciali che deturpano ambiente e paesaggio con le loro orribili e rabbrividenti architetture, non ci sarà possibilità di sopravvivenza per i singoli negozi, anche se in franchising.

Andare a fare shopping in un centro storico è un'impresa ciclopica: non sai mai dove parcheggiare, quando parcheggi hai sempre un vigile o un vigilino lì pronto a vedere se calpesti con una ruota una striscia o se ritardi trenta secondi all'orario del parcheggio, perchè ovviamente sono tutti a pagamento.

Senza contare, per una donna magari sola, che se ti prende il buio quando sei a piedi che rientri all'auto, corri i tuoi rischi.

In questi "mostri di periferia, tutti questi problemi non ci sono, e quindi tutti a riempirli.

Ora che hanno o stanno facendo chiudere tutti i singoli negozi, che aprono e chiudono con preoccupante frequenza anche al loro interno, l'on line sta facendo iniziare a chiudere anche loro, ci sono tanti "super" o "iper" che sono in perdita secca. Gli ultimi interventi, anche in Valdinievole, dimostrano che oramai il giochino non funziona più: i clienti sono sempre i soliti (anzi, meno ...), i "mostrivendita" sempre di più e più grandi, il conto fatevelo da voi, appare abbastanza semplice.

Il mondo cambia, anche per voi che pensavate di essere immuni dai cambiamenti.

Lo scoprirete sulle vostre spalle quello che vuol dire.

Che ci pensino le amministrazioni a concedere nuovi permessi di costruire: rischiano, dopo poco tempo, di avere degli "ecomostri" da smaltire ...

La Bartolini è un classico caso di confusione istituzionale

Ha il piglio del consigliere di minoranza di un comune di 500 abitanti

La questione della chiusura di un esercizio che lavora in franchising o simile e che leggendo , fa parte di una grossa catena internazionale in chiusura , non vedo come possa stare a sentire il nostro sindaco (che con la sua fiamma dei fucilatori della RSI) .

Per quanto si possa dire e fare , non si può pensare di tenere aperto un negozio che ha costi enormi e ricavi fallimentari . Vale per tutte le saracinesche abbassate e per quelle che si abbasseranno

Lo stesso dicasi delle fabbriche "morte" con operai in cassa integrazione e quelle con il gravame di dipendenti inutili e non licenziabili .

Qualsiasi attività commerciale o industriale vive solo se guadagna.

Non si puà pensare ai centri storici ravvivati dalla presenza di negozi in perdita , solo per creare attrazione (non certo per i turisti).

Tanta demagogia per sorreggere il defunto .

Quando sento la sig.ra Bartolini mi sembra di sentire quell indovinello di quando eravamo piccoli:"Di che colore era il cavallo bianco di Napoleone?"
La sig.ra si appella alle istituzioni perché intervengano...
Ma si è accorta che e stata eletta nel consiglio regionale e quindi fa parte di quell istituzione a cui chiede di intervenire??

Brava Bartolini, giusto coinvolgere le istituzioni: diglielo a quei bighelloni di Tomasi e Baroncini che è l'ora che facciano qualcosa per le imprese locali invece di aspettare sempre che le decisioni cadano dall'alto. A Montecatini per es. Lega e partitini satellite non sono neanche stati in grado di togliere o abbassare la Tari. Fenomeni solo a criticare gli altri, ma poi quando hanno in mano il manico...arrivederci a tutti!