A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con il pivot Andrew Smith.
E’ amaro il debutto assoluto sulla panchina dell’Estra Pistoia Basket per il neo coach Gasper Okorn.
Una gara altamente competitiva, con carabine e pistole ad aria compressa, che ha richiamato, sulle linee di tiro quasi tutti i tesserati della locale sezione di Tiro a segno.
In una giornata di sole ma fredda si è disputata nella località di Caserana, frazione del comune di Quarrata, l’edizione numero 26 della classica gara podistica denominata <<Cronocaserana>>.
Dopo poco più di una settimana dal suo arrivo in casa Estra Pistoia Basket, e avendo già archiviato la partita di Brescia con il vice Tommaso Della Rosa al suo posto in panchina, è tempo di presentazione del neo coach Gasper Okorn.
Virtus Bologna – Estra Pistoia 57-67.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 annuncia di aver perfezionato l’accordo, fino al prossimo 30 giugno, con il pivot Derek Cooke Jr. Il giocatore indosserà la maglia numero 10.
Ultime gare del 2024 per i podisti della Silvano Fedi, che hanno chiuso l’anno con 131 successi e una valanga di ottimi piazzamenti.
Raccontami un libro – Consigli di lettura di Valentina.
I corsi sono rivolti ai principianti, sono pomeridiani e non hanno una durata definita.
Il 13 aprile scorso Romolo Tuci ha spento 90 candeline. Per i più giovani, questo nome dal sapore arcaico forse non significa nulla. I più attempati, invece, lo ricordano con affetto, magari col soprannome di ‘Cagnolo’, affibbiatogli poiché, da bambino, seguiva la sua amatissima nonna come un docile cagnolino.
Tuci, stopper vecchio stile di un calcio che non esiste più, ha vestito per ben 14 stagioni di fila la maglia della Pistoiese a cavallo fra gli anni ’50 e ’60 risultando, per moltissimi anni, il giocatore con più presenze in maglia arancione. Per ben 344 volte il mitico Cagnolo vestì la maglia della Pistoiese, fissando un record che solo molti anni dopo fu infranto da Bellini.
Allora, gli arancioni giocavano nell’impianto di Monte Uliveto, e oscillavano fra onesti campionati in serie D e altrettanto combattuti tornei di serie C. La rivalità col Prato era (come oggi..) sentitissima e, per un brutto scherzo del destino, fu proprio un incontro con i lanieri a decretare, in pratica, la fine della carriera agonistica di Cagnolo.
“Era il 1965 – ci dice il nipote Alberto Tuci – e gli incontri con il Prato erano i più seguiti del campionato. Accadde che un allora giovane Ilario Castagner (il futuro allenatore, di Milan, Inter e Perugia), nel tentativo di colpire la palla in rovesciata, colpì invece la faccia di mio zio, procurandogli una ferita in pieno volto che necessitò ben venti punti di sutura. La foto che lo ritrae mentre viene portato via a braccio, esanime e con il volto sanguinante, commosse tutti gli sportivi d’Italia”.
Per rimettersi in sesto, gli occorsero parecchie settimane. Inoltre, quel terribile scontro di gioco, non lo minò solo nel fisico, ma anche nell’animo. “Quando si rimise dall’infortunio – prosegue il nipote – capì che il fisico e lo spirito agonistico non erano più quelli di prima. Giocò qualche altra partita, per poi abbandonare l’attività agonistica, senza voler più rientrare nel mondo del calcio”.
Da vero anti-eroe, Cagnolo si ritirò nell’anonimato di un onesto lavoro al Dazio, per poi passare in seguito alle dipendenze del Comune di Pistoia. Appese le scarpette al chiodo, volle troncare totalmente col mondo del calcio anche perché lui, spirito libero, mal si adattava alle imposizioni che il calcio moderno gli avrebbe imposto. Dopo molti anni, iniziò a dare una mano allo staff tecnico dell’Avanguardia, ritrovando nei giovani calciatori in erba quel profumo di calcio antico che, il logorio della vita moderna, aveva definitivamente cancellato.
di Giancarlo Fioretti