Associazione creata oltre trent’anni fa, quando il problema immigrazione non esisteva e si arrivava in Italia quasi sempre secondo le regole ufficiali.
Benvenuti!

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“CONTRIBUIRE A CREARE UNA SOCIETÀ APERTA VERSO LE DIVERSITÀ, IN UN MONDO SEMPRE PIÙ MULTIETNICO, NEL RISPETTO E VALORIZZAZIONE DI TUTTE LE CULTURE, RELIGIONI.”
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Obiettivo parzialmente condivisibile in linea di principio, senza dimenticare però che alcune “culture” sono profondamente antitetiche rispetto alla nostra, che dovrebbe avere prevalenza se non altro perché espressione della maggioranza della cittadinanza. Ed in democrazia mi sembra che sia la maggioranza a dover prevalere.
Cittadinanza, aggiungo, concedibile solo a chi si attiene alle nostre consuetudini: chi non le accetta può essere considerato, al massimo, un ospite certo non un cittadino. Tollerato (fino ad un certo limite) ma non integrato.
Per quanto riguarda la religione, personalmente condivido un approccio assolutamente marxista: “la religione è espressione della profonda miseria in cui l’uomo si trova: essa è “l’oppio dei popoli”; perché ci sia vera libertà da parte dell’uomo, egli deve assumere una maggiore libertà a livello sociale. La religione è oppio soprattutto per quelle civiltà fortemente industrializzate dove la maggioranza degli individui vive in condizioni economiche e sociali pessime e solo pochi ricchi detengono il potere; proprio in queste società i più poveri giustificano la loro miseria attraverso qualcosa che trascende la loro condizione umana e in essa trovano consolazione.”
Aggiungo anche che la ritengo il maggiore ostacolo allo sviluppo della scienza e della libertà, ma non voglio andare “fuori tema”.

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“LA FINALITÀ DI ANOLF È DIFFONDERE LA CULTURA DELL’ACCOGLIENZA E DELLA SOLIDARIETÀ E AL TEMPO STESSO L’UGUAGLIANZA NEI DIRITTI E NEI DOVERI QUALE ESPRESSIONE DI SENSO CIVICO INDISPENSABILE PER L’INTERA SOCIETÀ.”
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Sottoscrivo in pieno, accoglienza e solidarietà sono principi sacrosanti di qualunque comunità civile, ma non bisogna dimenticare il secondo concetto, ossia l’uguaglianza di diritti e doveri, concetto troppo spesso sorvolato da una certa parte politica (e da una certa magistratura), favorevole all’integrazione a senso unico verso le culture diverse dalla nostra, sempre pronta a sputare nel piatto dove mangia, dimenticando ed ignorando volutamente l’impossibilità di conciliare punti di vista diametralmente opposti addirittura alle sue stesse battaglie civili, quelle per l’uguaglianza delle donne, il femminismo, l’emancipazione…

Concetti inconcepibili in molte delle “culture” in ingresso.
Le varie Saman ne sono una dimostrazione lampante, sia della diversità culturale di certi soggetti che dell’atteggiamento ottusamente (e volutamente) cieco di altri…