Cari lettori,come state? Conoscete i graphic novel? Altro non sono che romanzi in una sequenza di disegni, l'evoluzione del fumetto in un nuovo formato editoriale. Per tanto tempo il fumetto è stato considerato una forma d'arte minore, pare quasi che sia solo grazie ai graphic novel che abbia potuto raggiungere un pubblico differente (quello un po' diffidente e supponente, chissà) ed entrare nelle librerie, nei musei, nelle biblioteche e anche nei programmi didattici di scuole e università.

Io credo - da sempre - che il fumetto (o graphic novel che sia) debba essere visto come una grande opportunità per avvicinare i giovani lettori (e perchè no? anche quelli che giovani non lo sono più, ma che sono carichi di pregiudizi al riguardo) al mondo della letteratura. Perché? Perché sono coinvolgenti, sono materiale di alta qualità e soprattutto sono pieni di testo, oltre che di disegni, foto e illustrazioni. Perché sono storie che educano, insegnano e spalancano porte che ci indirizzano verso destinazioni sconosciute e nuovi universi da esplorare.

Questa settimana (ringrazio il team della biblioteca don Siro Butelli di Lamporecchio per gli spunti di lettura sempre interessanti) ho letto "La terra dei figli" di Gipi - Gian Alfonso Pacinotti - un famoso illustratore pisano che nel 2014 è stato (con il suo fumetto "unastoria") finalista del premio Strega.

Quella che ho appena terminato, pare che sia l'opera più bella di questo artista, sia a livello narrativo che a livello visivo. Nonostante il colore sia sempre stato il protagonista indiscusso dei suoi disegni, in questa opera l'autore si è avvalso solo del bianco e del nero. Benché io non sia una esperta di questa forma d'arte, vi posso assicurare che sono rimasta stupita dalla grande capacità espressiva delle immagini, sempre ricercate e sintetiche, e dal forte impatto narrativo.

Quella che Gipi racconta è la storia di un mondo post apocalisse, senza cultura, senza sentimenti, dove si vive per sopravvivere un altro giorno, soli, nella desolazione fisica e morale, ignari della bellezza e del sapere. Una cronaca della fine del mondo che è stata finalista come miglior fumetto dell'anno al festival internazionale di Angouleme.

"Il mondo non è stato creato una volta, ma tutte le volte che è sopravvenuto un artista originale" è un aforisma di Proust che ci ricorda che dobbiamo solo non avere pregiudizi e saper guardare oltre i confini del nostro giardino per scoprire qualcosa di interessante.

Ilaria vi aspetta sabato con i suoi preziosi consigli di lettura per ragazzi. Il nostro appuntamento tra le pagine vi aspetta puntuali martedì prossimo. Non mancate!

di Maria Valentina Luccioli