MONTECATINI - Nel corso della nottata odierna, i carabinieri del Norm aliquota radiomobile, traevano in arresto tre cittadini romeni: C.G. di anni 41, D.B. di anni 25 e C. M. pregiudicato di anni 24, domiciliati rispettivamente a Montecatini il primo ed a Pomigliano d’Arco; per lesioni personali aggravate e furto in danno di un connazionale A. I. di anni 37 domiciliato anch’egli in Montecatini.

Quest’ultimo nel rincasare, verso le ore 00.30, arrivato in via del Salsero, poco distante dalla propria abitazione, interveniva per tentare di sedare le intemperanze che i tre rivolgevano ad alcuni abitanti di quella via, ma veniva aggredito e colpito ripetutamente finanche con un’ascia, che uno dei tre connazionali aveva reperito in loco, riuscendo poi fortunosamente a fuggire verso il comando carabinieri a cui chiedeva soccorso.

L’aggredito veniva, perciò, trasportato presso il pronto soccorso dell’ospedale di Pescia e nel contempo venivano avviate le ricerche dei tre aggressori, i quali si erano impossessati anche del telefono della vittima. I tre romeni, individuati dai carabinieri poco dopo per le vie cittadine, venivano sottoposti a perquisizione personale, domiciliare e dell’autoveicolo che consentiva di rinvenire così, presso l’abitazione del 41enne C.G. l’ascia, della lunghezza di cm. 35, con la quale erano state procurate le gravi lesioni patite da A.I. e, nell’abitacolo del veicolo in loro disponibilità, anche il telefono oggetto di ricerche che nel prosieguo delle attività notturne veniva restituito al derubato mentre la scure era posta sotto sequestro.

Per il giovane, colpito con l’ascia alla regione occipitale e altri parti corpo, i sanitari di Pescia riscontravano varie ferite da taglio e la frattura del polso della mano destra, che giudicavano guaribili in 30 giorni; perciò i carabinieri intervenuti, nel ricostruire la dinamica dei fatti, accertavano che il giovane aggredito si era procurato la frattura del polso nel tentativo di parare i colpi di scure infertigli da uno dei tre connazionali. I tre arrestati venivano trattenuti in camera di sicurezza, a disposizione del pubblico ministero di turno, in attesa di essere processati con rito direttissimo già fissato per la giornata odierna.