I nomi della nuova giunta comunale di Pescia sono già stati svelati in un articolo pubblicato ieri in serata.

Ma ieri è stata anche l'occasione per il neo sindaco Giurlani di parlare pubblicamente dell'emergenza profughi in corso tra Pescia e Marliana. “Sappiamo che ne arriveranno altri nei prossimi giorni” ha annunciato Giurlani, che ha poi polemizzato con la prefettura a causa della gestione dell'emergenza: “L'accoglienza dei profughi è stata gestita scavalcando totalmente la figura del sindaco. Venerdì incontrerò, insieme al sindaco di Marliana, il Prefetto e chiederemo un tavolo che coordini l'emergenza insieme ai Comuni”.

Tornando all'insediamento della nuova giunta, questa verrà ufficialmente incaricata dal sindaco martedì prossimo, dopo il primo consiglio comunale in programma nella giornata di lunedì 16.

Giurlani: “E' una giunta comunale tutta nuova, formata da persone competenti. La situazione in comune è d'emergenza e io mi do un anno e mezzo per risistemare i bilanci e riparare le falle amministrative”.

Non sorprende, quindi, che il sindaco Giurlani si sia affiancato uomini di esperienza come i due ex sindaci, rispettivamente di Portoferraio e Vernio, Roberto Peria e Paolo Cecconi. Portoferraio, in particolar modo, aveva avuto in passato problemi di bilancio simili a quelli che Pescia si trova a fronteggiare oggigiorno. Problemi che furono efficacemente fronteggianti dall'allora sindaco Peria. “Per loro è un sacrificio notevole lavorare lontano da casa – continua Giurlani – ma Pescia ha bisogno di tecnici preparati ed esterni alle pressioni personali. Passata l'emergenza non escludo di assumere due assessori pesciatini per andare avanti con la normale amministrazione”.

Giurlani ha poi sottolineato il ruolo della coalizione di centro sinistra, che si è presentata compatta alle elezioni e ha permesso una ampia vittoria del neo sindaco. “Il programma è stato firmato insieme ai membri della coalizione ed insieme intendiamo portarlo avanti, controllando giorno per giorno il suo andamento. E' necessario tornare a fare politica in città, basta personalismi”.  

di Francesco Storai