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Chiedo scusa, forse non ho capito io.

Se le inadempienze che dichiari sono dl 2015 e del 2019, perché avrebbero dovuto rifiutare il rinnovo nel 2012?
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Un lettore: "Raddoppio ferroviario, in gioco credibilità del sindaco, difenda la città"

7/1/2017 - 9:55

Francesco Bonvicini, scrittore e autore del libro "Sangue sul reno", scrive una lettera aperta al sindaco sul raddoppio ferroviario.

 

"Signor sindaco, mi scuso fin d'ora se mi permetto di scriverle questa mia, perché immagino che già ne riceva parecchie ogni giorno e non ha certo tempo di seguire e di rispondere a tutta la corrispondenza. Tuttavia ho ritenuto doveroso intervenire, quale comune cittadino, in questo strano “pasticcio” che sembra essere diventato il raddoppio della ferrovia nel nostro territorio.


Sicuramente, quale ragioniere e romanziere, non ho le necessarie competenze per discutere di argomenti tecnici, però nel mio piccolo sono comunque uno che tiene gli occhi bene aperti. Innanzitutto le porgo una domanda: dopo il silenzio di Rfi, che doveva presentare i progetti entro il 31 ottobre scorso, lei come ha reagito? Voglio dire, come sindaco, ha chiamato gli uffici competenti per ottenere risposte? Nel caso, cosa ha ottenuto?


Lo chiedo perché, da comune cittadino, in genere apprendo le notizie attraverso i mass media, compreso internet. Da allora, escludendo i soliti botta e risposta tra comitati opposti, de facto non abbiamo saputo più niente.


A questo punto, non è nemmeno questione di “passaggio a raso” o “interramento” o “sopraelevazione”. Mi fa piacere che il consiglio comunale abbia deliberato all'unanimità per quest'ultima soluzione, anche secondo me più praticabile e logica rispetto alle altre, ma bisogna dare risposte certe e concrete alla popolazione.


Dai mass media e dalla stessa Rfi si apprende che avrebbero dovuto partire i lavori del secondo lotto. Si sa qualcosa in merito? A me non risulta nulla, ma da montecatinese non voglio sentirmi dire che è colpa nostra se non sono partiti.

 

Intendo dire: se la Provincia di Lucca e i Comuni di Pescia e Buggiano vogliono i cantieri sul loro territorio, qual è il problema? Se Rfi non ha mantenuto la parola data, non presentando i progetti il 31 ottobre e, anzi, si è trincerata dietro un muro di silenzio, in cosa e perché il Comune di Montecatini Terme è responsabile? Mi è giunta voce che, nei mesi scorsi, alcuni tecnici di Rfi siano venuti in città. Se ciò fosse vero, per quale ragione? Alcuni hanno congetturato per studiare la fattibilità di un cavalcavia dal Palaterme a piazza Italia, altri invece per vagliare le effettive criticità del nostro territorio. Personalmente non ricordo se questa eventuale visita, se c'è stata, risalga a prima o dopo il 31 ottobre scorso tuttavia, in un caso o nell'altro, non credo che il silenzio attuale di Rfi sia una coincidenza.

 

Quest'anno farò 44 anni e da sempre rifiuto di credere all'esistenza delle “coincidenze”. Sono anzi convinto che il silenzio sia in realtà imbarazzo, perché dovuto alla consapevolezza che, scegliendo la soluzione “a raso”, Rfi si sia accorta dell'errore madornale che stava per compiere. Ma anche in questo caso, Montecatini che c'entra?

 

Parallelamente a Rfi, anche un altro ente non si è fatto sentire. La Regione Toscana. Meraviglia il fatto che un governatore appartenente allo stesso partito del sindaco, abbia una visione diametralmente opposta del problema. Capisco il fatto che deve tenere sotto controllo il budget e rispettare il business plan (e, da ragioniere, so bene che non è sempre facile), ma nulla vieta di utilizzare la liquidità disponibile per mandare avanti gli interventi già programmati, compreso l'avvio del secondo lotto, invece di trincerarsi dietro il silenzio. Sembra che entrambi i soggetti, Rfi e Regione Toscana, vogliano far decadere i finanziamenti, in modo da stornarli su altri progetti. Ma anche in questo non vedo quali colpe abbia il Comune.


Capitolo costi. Il comitato MontecatiniUnaSola equipara i costi raso – sopraelevata, cosa osteggiata dagli oppositori. Non voglio entrare nel merito, però una cosa mi lascia perplesso. Da più parti dicono che gli immobili a ridosso della ferrovia sono tutti abusivi o, al massimo, hanno la licenza sub judice nel senso che in caso di raddoppio dei binari, sarebbero state oggetto di esproprio. Allora, perché tanti allarmismi sui giornali? Se le cose stessero effettivamente così (e lei, come sindaco, ha i mezzi per verificarlo), cosa cambierebbe se gli immobili da abbattere fossero trenta o cinquanta o...? Voglio dire, tanto vale abbatterle tutte e realizzare il viadotto.

 

Il punto davvero critico è quello compreso tra le due stazioni, dopo Montecatini Centro in direzione Lucca c'è più spazio. Non voglio entrare nel merito nemmeno ai tempi, ma quanto finora pontificato mi sembra eccessivo. Se è vero che Rfi esporta tecnologie e know how all'estero, Usa compresi,  ciò significa che i mezzi per ottimizzare il tutto ce l'ha. Secondo la leggenda, negli Stati Uniti gli ingegneri edili tracciano una linea retta sulle carte geografiche per progettare strade e ferrovie, senza pensare alle conseguenze e mettendo “pezze” mano a mano che procede la costruzione. Ecco, la sensazione è proprio questa, cioè che le ferrovie abbiano fatto con Montecatini proprio questa cosa, tracciato la linea sulla carta geografica e chi si è visto si è visto.

Signor sindaco, come cittadino qualunque, le chiedo una sola cosa. Tra non molto scadrà anche il suo secondo mandato. Non sappiamo chi sarà il suo successore. Ma lei, in coscienza, si sente di dire che sarà uno che la pensa come lei? O che, al contrario, disconoscerà il lavoro fatto fino adesso? Io sono curioso di sapere quali sono i progetti per attraversare la città. Lei no? Lei dovrebbe essere il primo ad averla. Per questo ci vogliono risposte. Chiarezza. Se Rfi e Regione Toscana se ne stanno zitte, lei non può e non deve sottostare a questo ricatto. Non si trinceri dietro al silenzio, perché in questo modo fa il gioco degli oppositori.

 

Lei, signor sindaco, parli. Parli forte e faccia sentire la sua voce. Scenda in campo e difenda la città. Lei deve dare il buon esempio perché è la sua credibilità a essere in gioco. Il bene di Montecatini non ha colore politico o di pelle. Il bene di Montecatini è collettivo. Il bene di Montecatini passa direttamente attraverso chi la amministra.


Lei non deve passare per il sindaco che pensa alla pavimentazione di travertino in piazza del Popolo o alla ruota panoramica davanti al Monumento ai Caduti. Lei ha il dovere di essere il sindaco che è riuscito a unire Montecatini attraverso il raddoppio ferroviario sopraelevando i binari. Non si limiti a essere il sindaco che ha detto a Rfi che non si accetta il passaggio a raso. Sarebbe un errore di inaudita gravità.

 

Il caso di Pieve a Nievole insegna. I lavori, una volta avviati, non possono essere bloccati. Lei deve essere il sindaco che ha fatto alzare i binari. Questo deve essere il suo scopo. Faccio mio lo slogan di MontecatiniUnaSola: a raso non si passa".

 
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7/1/2017 - 19:13

AUTORE:
Marco

Gentile sig. Bonvicini, innanzitutto, per quel che può valere, voglio ringraziarla di aver riportato alla ribalta della cronaca, un tema spinoso che, con le feste natalizie era stato addormentato. Mi unisco a lei nella richiesta al sig. Sindaco e anzi, mi permetto di sottolineare che inizialmente RFI si era impegnata a consegnare il progetto entro il 30 di aprile dell’anno 2016. Il trattamento che questa città ha ricevuto da RFI è, a mio modo di vedere indegno ma, i cittadini possono protestare, contestare, scrivere ma poi? Le leve del “potere” sono in ben altre mani. Le domande che lei pone al sindaco non solo sono pertinenti ma, illuminanti. Il rischio, come al solito, è che lei e con lei tutta la città, rimarrà senza risposta alcuna e quindi, come al solito, avremo il danno oltre la beffa. Mi permetta caro ragioniere, qui la questione non è di soldi, ormai siamo al “braccio di ferro” con forze in campo impari. Da una parte abbiamo RFI e Regione Toscana che spingono in un senso (puntellati dall’indifferenza degli onorevoli della nostra provincia e il silenzio assordante dei consiglieri regionali) e dall’altra il sindaco, la giunta e il consiglio comunale che, apparentemente, spingono dalla parte avversa. Il sindaco appare ormai come un cane che abbaia ma, non morde e la controparte lo sa e se ne fa gioco. Il sindaco Bellandi è sicuramente una brava persona, onesta e desiderosa di far bene ma, questo non è sufficiente per bene amministrare una città complessa come Montecatini, divenuta nel tempo ricettacolo di clandestini, tossici, prostitute e prostituti e dove la più semplice lungimiranza urbanistica è cosa aldilà da venire. Si vive alla giornata e non si programma il futuro della città e quindi, anche il raddoppio della ferrovia sarà mercé non della ragione ma, del più forte. E’ Davide contro Golia ma, nel caso di specie i cittadini rappresentano Golia e non Davide. Purtroppo e, lo dico con vero dispiacere, il sindaco Bellandi non è all’altezza della situazione. E’ vero, non possiamo addossargli tutte le colpe se non quella che, di fronte alla possibilità dopo oltre cento anni di riunire la città, si arrocca nel silenzio e non dice niente a nessuno. Lui è quello del fare e del non dire ma, credo invece che i cittadini avrebbero il sacrosanto diritto di sapere quello che lui e la sua amministrazione fanno. Non può vivere eternamente sulla ruota panoramica e vedere Montecatini dall’alto, necessita un atto di coraggio: scendere dalla ruota e camminare con i piedi per terra. Mi permetta di fare una puntualizzazione: non corrisponde a verità che la regione Toscana è silente, tutt’altro. Per bocca o meglio per mano dell’assessore ai trasporti, peraltro non eletto dal popolo ma imposto dal Presidente della regione (che ne aveva pieno titolo), la regione si è fatta sentire sulla stampa e la dichiarazione è stata chiara e non lasciava dubbio alcuno: il raddoppio sarà tutto in affiancamento. Non parliamo poi delle dichiarazioni del voce ministro od ex vice ministro Mancini che ebbe a dichiarare che il raddoppio sarebbe stato a raso, punto e basta. Esempio di democrazia pura ma, “il mal voluto non è mai troppo” e quindi sopportiamo con religiosa rassegnazione. Voglio sperare che il suo scritto, caro sig. Bonvicini, abbia una risposta dal primo cittadino, ne sarei più che felice quanto sorpreso. Mi unisco a lei nel sottolineare che “a raso non si passa”, con scarsa convinzione ma con una grande aspettativa.
Marco