PESCIA - Roberto Franchini (Fdian) interviene sul presepe di Castelvecchio.

"Non si farà il tradizionale presepe vivente a Castelvecchio, una tradizione più antica nel tempo, di quella altrettanto bella del presepe vivente di Pescia città. Due manifestazioni che valorizzano il periodo natalizio sul nostro territorio.

Le  norme anti terrorismo che la legge impone a chi organizza questi eventi (ma non solo, vedi tombola alla Pubblica Assistenza di Pescia, pure quella saltata a causa delle  norme sopra citate) sono divenute  costose a causa di tutte le applicazioni logistiche che vengono richieste e che ricadano finanziariamente sulle spalle dell'organizzatore, come se  eventuali azioni terroristiche fossero causa  diretta dello svolgimento delle manifestazione stesse. Il terrorismo è un problema di sicurezza nazionale e come tale, deve essere lo Stato a pagare tutte le spese per garantire la sicurezza, per questo noi riteniamo questa norma ingiusta, ed è assurdo che ne venga richiesta l'applicazione burocratica alla lettera, in un contesto come quello di Castelvecchio piccolo paesino della Svizzera Pesciatina, già di difficile accesso grazie alla scarsa viabilità.

Noi crediamo che quelle poche, ma belle manifestazione del nostro territorio, frutto di un appassionato lavoro di persone volontarie e di associazioni, debbano essere tutelate e salvaguardate come risorse culturali, tradizionali e turistiche del nostro comune. Quindi invitiamo Il commissario prefettizio a farsi carico nei confronti della prefettura, e chiedere di  verificare se ci sono possibilità di ridurre in deroga le pesanti norme vigenti almeno nei confronti di quelle attività e manifestazioni organizzate da associazioni di volontariato, svolte in luoghi dove si ritiene molto difficile che possano avvenire azioni terroristiche".