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PISTOIA
Approvato nuovo regolamento edilizio: riuso patrimonio esistente, semplificazione procedure e ascolto esigenze categorie

19/10/2021 - 21:40

Il consiglio comunale nella seduta di ieri ha approvato il nuovo Regolamento edilizio con 20 voti favorevoli (Fratelli d'Italia, Pistoia Concreta, Forza Italia – Centristi per l'Europa, Lega per Salvini premier, Gruppo Misto e Amo Pistoia) e 5 astenuti (Italia Viva, Pistoia Spirito libero, Movimento 5 stelle, Pistoia Città di tutti, Prima Pistoia), nessun contrario.


Il regolamento edilizio, formato da 103 articoli più 5 allegati, è un documento totalmente rivisto rispetto alla versione precedente - adottata nel 2009 - che recepisce tutta la normativa nazionale e regionale entrata in vigore dal 2013 (anno dell’ultima revisione).


Tra le novità del provvedimento figurano le agevolazioni per le zone periferiche; una notevole semplificazione delle procedure per il rilascio dei titoli edilizi; l’azzeramento degli oneri per alcune tipologie di interventi di ristrutturazione e ampliamento. Inoltre si apre anche alla possibilità di sanatorie e deroghe, e all’installazione di pergotende nei centri abitati e di pannelli fotovoltaici e solari sul tetto principale degli edifici storici nelle zone non servite dal metano.


Il nuovo Regolamento edilizio è stato presentato dall'assessore all'urbanistica Leonardo Cialdi.
«Nel nuovo regolamento sono stati introdotti tutta una serie di provvedimenti di notevole impatto – ha spiegato Cialdi - come il riuso del patrimonio esistente attraverso il risparmio energetico e soprattutto attraverso gli interventi volti al sisma bonus. In particolare questo provvedimento ha tra le sue innovazioni un'agevolazione attribuita a tutti quegli interventi di ristrutturazione e ampliamento che saranno eseguiti su immobili che si trovano a 300 metri sul livello del mare andando quindi a coinvolgere gran parte di periferia, collina e montagna del nostro comune. La medesima agevolazione, pari al 20%, sarà invece volta alla ristrutturazione e ampliamento su tutto il patrimonio edilizio esistente».


Riconoscimento di legittimità e conformità degli immobili realizzati prima del 1° settembre 1967. «Tra le novità contenute nel regolamento – ha proseguito l'assessore all'urbanistica - c'è anche il riconoscimento della legittimità e della conformità di tutti gli immobili realizzati prima del 1° settembre 1967 fuori dal perimetro del centro abitato. Nei 5 allegati che fanno parte del Regolamento edilizio c'è anche una pianta ricostruita dai nostri uffici con gli ambiti del centro abitato in vigore prima del 1° settembre 1967. Inoltre sono stati ritenuti legittimi, e quindi conformi, anche gli interventi relativi a tutte le modifiche realizzate all'interno degli appartamenti o delle unità immobiliari su tutto il territorio comunale prima del 2001: una scelta importante dal punto di vista della conformità».


Agevolazioni per interventi sulla prima casa. «Altra agevolazione importante per quanto riguarda gli oneri – ha detto Cialdi - è stata stabilita per quegli interventi sulla prima casa: nel caso di un ampliamento in misura massima del 20% con il quale comunque l'immobile resti entro i 105 metri quadrati finali, vi è un azzeramento del contributo di costruzione».


Installazione fotovoltaico e pannelli solari su edifici storici. «Per favorire l'installazione del fotovoltaico e dei pannelli a solare termico specialmente sugli edifici storici – ha sottolineato Cialdi – nelle zone non servite da metano sarà possibile farlo anche sul tetto principale dell'edificio. Abbiamo dato priorità al diritto all'energia rispetto al diritto che era stato attribuito con l'approvazione del Regolamento urbanistico».


Distanze tra gli immobili costruiti prima del 1968. «Un altro provvedimento importante – ha continuato l'assessore - è stato quello di accogliere quanto previsto da una sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito un principio: dare priorità alle distanze stabilite tra gli edifici dal codice civile rispetto a quelle urbanistiche. Questo provvedimento farà sì che quegli immobili ancora illegittimi, ma che è possibile sanare purché realizzati prima del 1968, periodo in cui entrò in vigore la normativa sulle distanze, siano oggi da considerare come distanze acquisite e non sia quindi necessario trovare un accordo con il vicino per poi doverlo suggellare da un notaio».


Semplificazione delle procedure. «Altro provvedimento davvero importante nell'ottica del riuso del patrimonio edilizio esistente – ha spiegato Cialdi - è contenuto all'interno del regolamento: non è più necessario da parte del cittadino o del professionista ricorrere al parere dell'Asl in caso di interventi su immobili le cui altezze interne e le finestrature, e quindi tutti i parametri igienico sanitari, non rispondano ai minimi consentiti. L'amministrazione ha già definito tutti quei parametri massimi al ribasso e quindi, se si rimane all'interno di questi parametri, si può evitare di ricorrere al parere dell'Asl, con l'obiettivo di semplificazione della procedura».


Commissione edilizia. «Si è intervenuti sulla commissione edilizia – ha spiegato l'assessore - andando a un alleggerimento della stessa, attribuendo alla commissione edilizia le funzioni che sono stabilite dalla norma e lasciandone l'uso solo ed esclusivamente per interventi ritenuti di primaria importanza».


Cialdi ha poi parlato di sensibilità energetica sia sotto il profilo normativo che della società spiegando di aver concesso la realizzazione di pergotende e tende solari, all'interno del centro abitato per gli edifici residenziali, entro i 24 metri quadrati.


Un Regolamento edilizio concertato con professioni tecniche e categorie economiche. «Una volta realizzato il nuovo regolamento dagli uffici all'urbanistica del Comune – ha sottolineato Cialdi – il testo, prima di essere sottoposto alla politica, è stato concertato con le professioni tecniche, coinvolte fino all'ultimo giorno dei lavori nelle commissioni consiliari. E' emerso un regolamento che, partendo dal basso, tiene conto di tutta una serie di aspetti che evidenziano la volontà dell'amministrazione nell'affrontare questa ma anche le prossime sfide future della pianificazione del territorio».


Dopo l'intervento dell'assessore Cialdi sono stati presentati e discussi 13 emendamenti al Regolamento edilizio: 9 sono stati presentati da Pd, Pistoia Spirito libero e Pistoia Città di tutti e 4 dal Movimento 5 Stelle. Di questi ne sono stati accolti in totale sei: 4 tra quelli presentati da Pd, Pistoia Spirito libero e Pistoia Città di tutti e 2 tra quelli del Movimento 5 Stelle.


Conclusa la parte dedicata agli emendamenti presentati dalle opposizioni, si è passati agli interventi che sono stati numerosi e articolati. Tra gli altri sono intervenuti Walter Tripi (Partito Democratico), Cinzia Cerdini (Lega per Salvini premier), Nicola Maglione(M5S) e Lorenzo Galligani (Fratelli d'Italia).


«Questo regolamento è un passaggio decisamente timido e tutto tecnico, senza politica - ha evidenziato Walter Tripi del Partito Democratico -. Nonostante il lavoro importante svolto in Commissione, ciò che emerge è un documento che aggiusta alcune situazioni, ma si dimentica di sostenere in modo forte e incisivo la riqualificazione delle strutture, il riuso, la bioedilizia: le percentuali di facilitazione sugli oneri di urbanizzazione sono ai minimi di legge, e solo grazie al Pd e ai suoi emendamenti si sono aumentate ulteriormente in montagna fino al 70% e, soprattutto, si sono evitati quelli che erano pensati a tutti gli effetti come condoni belli e buoni. Senza contare che, in generale, c'è una equiparazione totale tra chi deve effettivamente correggere un errore e i classici furbetti all'italiana, che probabilmente piacciono molto alla destra soprattutto in fase elettorale. Un Regolamento che, in un momento in cui serve coraggio e spinta per la riqualificazione urbana, si limita a qualche correzione dovuta».


«Non c'è molto da dire sul nuovo regolamento edilizio se non fare i complimenti a questa amministrazione – ha detto Cinzia Cerdini della Lega per Salvini premier - che lo ha fortemente voluto, ai tecnici che lo hanno redatto e, ovviamente alle associazioni e agli ordini intervenuti in quasi tutte le commissioni e che, grazie alla loro esperienza, hanno saputo fornire ottimi spunti per migliorare quello del 2009. Purtroppo negli anni passati la parola d'ordine è sempre stata conservazione e/o recupero. Personalmente prediligo la parola miglioramento, ovviamente non da applicare su immobili di pregio ma sulle tante costruzioni anni 40/50, la maggior parte edificate senza un vero progetto. Quindi, ben vengano le agevolazioni, la riduzione della burocrazia per semplificare il lavoro di tecnici e imprese per il rilascio di titoli edilizi. E speriamo si continui sulla linea dell'ascolto che tanto piace alle persone e che può solo migliorare il lavoro di ogni amministrazione».


«La Politica, per esser funzionale all'interesse generale, deve essere fatta con adeguata onestà intellettuale - ha espresso Nicola Maglione del Movimento 5 stelle -. Per questo il M5S ha espresso apprezzamento per alcuni aspetti di questo nuovo regolamento edilizio che migliora e semplifica il precedente. Lo riconosciamo e abbiamo contribuito in commissione a migliore la proposta iniziale. Se la necessità di tutelare l'ambiente non fosse più improrogabile e prioritaria, se il bisogno di efficientamento energetico e lo sviluppo di economie green non fosse al centro dell'agenda politica mondiale, a “ieri” sarebbe un buon regolamento. Quello che è gravemente mancante sono quindi i livelli di attenzione per presente e futuro: sostegno e sviluppo in tema di rinnovabili. Pochissime infatti le agevolazioni (se si escludono quelle previste per legge), paletti e vincoli ancora eccessivi per l'installazione degli impianti. Si scontano, inoltre, quelle ingessature legate al Regolamento Urbanistico che questa amministrazione non ha affrontato nei modi e nei tempi necessari. Per questo immobilismo, presentammo proposta di varianti allo stesso Ru, a gennaio 2018».


«In primo luogo è necessario evidenziare – ha dichiarato Lorenzo Galligani di Fratelli d'Italia - come il percorso della commissione urbanistica, che ha visto partecipare, invitate per la prima volta dall’amministrazione comunale, gli ordini e le associazioni professionali, rappresenta una novità preziosa nell’ottica della partecipazione. L’amministrazione ha voluto perseguire due linee principali nella costruzione del nuovo strumento: la prima è quella della semplificazione delle procedure, fondamentale per venire incontro al rinnovato fermento in ambito edilizio. Le vecchie procedure vengono semplificate, il ricorso alla commissione edilizia ridotto e la necessità di ottenere il parere di Asl eliminato e sostituito da una puntuale indicazione delle possibilità di deroga. La seconda linea politica è quella di incoraggiare il recupero, la ristrutturazione ed il riuso per evitare nuove cementificazioni, sanare il territorio e venire incontro alle nuove necessità delle famiglie. Bene l’estensione della possibilità di installare il fotovoltaico, bene le agevolazioni per le famiglie con disabili. Nel complesso un nuovo paradigma: l’amministrazione non più “controllore” ma collaboratore delle necessità dei cittadini».


Nelle repliche l'assessore Cialdi ha sottolineato che nel Regolamento edilizio «è presente una precisa volontà politica, è presente una scelta e la direzione che abbiamo deciso è di ristabilire equità tra città, periferia e montagna. Il nostro regolamento per come è stato strutturato sarà preso a esempio da altri Comuni».

Fonte: Comune Pistoia
 
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