Il lettore pistoiese Marco Caruso scrive questa lettera aperta alle istituzioni locali e nazionali.

"Dal mese di marzo 2020 a tutt'oggi, febbraio 2022 i deceduti in Italia per la pandemia Covid 19 superano i 140 mila. Mentre chi, non malato di Covid 19 ma necessita di altre cure o esami strumentali e visite specialistiche, si è visto ridurre (come al sottoscritto) i servizi del tipo sanitario (si pensi ad attività diagnostiche e terapeutiche, ma anche a interventi chirurgici) a causa della priorità data all'emergenza sanitaria e ai tagli sulla sanità pubblica, nazionale e regionale.

L'emergenza sanitaria, mette necessariamente in stand-by tutta l'operatività ordinaria che per le persone invalide, disabili, tutte le fasce deboli e comuni, significano terapie, visite e interventi (classificati a detta dei dirigenti sanitari) non urgenti, quindi, sospesi o rimandati a data da destinarsi.

Siate garanti del mio sacrosanto diritto di curarmi, ma anche di 12 milioni di malati "indigenti", soprattutto non con farmaci in fascia "C" in quanto con minimo di pensione.

Faccio parte di quei 12 milioni di malati in Italia che a causa del reddito basso quindi, "indigente", non mi posso permettere di curarmi con farmaci in fascia "C" oltre alle spese extra di esami strumentali, visite specialistiche nelle strutture private a causa delle liste al Cup lunghe o, addirittura chiuse.

Se ho potuto curarmi in passato e acquistare i farmaci costosi in farmacia di tanto, in tanto, è grazie al buon cuore di qualche associazione (non certamente di qualche istituzione che lancia spot pubblicitari, proclami, decantando a mezzo stampa e tv e in pompa magna per apparire "bello/a agli occhi della cittadinanza "credulona") .

Il problema di questo Paese è la certezza del diritto nello Stato costituzionale. La Costituzione, tutte le leggi vigenti oltre alla Convenzione sui diritti dell'uomo e la Convenzione sui diritti e la dignità dei malati affermano la dignità di tutti e il diritto all'accesso alle cure. L'art. 32 della nostra "beneamata" Costituzione impone alle Regioni e allo Stato italiano, soprattutto agli "indigenti" (come appunto è il sottoscritto) di utilizzare le risorse destinate alla spesa sanitaria, che non sono illimitate per coloro che più hanno necessità, ancora, la Corte Costituzionale sancisce che a fronte di risorse economiche non illimitate va trovato un equilibrio fra tutte le possibilità, e..non è questo il giusto equilibrio. La democrazia è il governo del popolo "sovrano" dal popolo per il popolo".