E’ amaro il debutto assoluto sulla panchina dell’Estra Pistoia Basket per il neo coach Gasper Okorn.
Una gara altamente competitiva, con carabine e pistole ad aria compressa, che ha richiamato, sulle linee di tiro quasi tutti i tesserati della locale sezione di Tiro a segno.
In una giornata di sole ma fredda si è disputata nella località di Caserana, frazione del comune di Quarrata, l’edizione numero 26 della classica gara podistica denominata <<Cronocaserana>>.
Dopo poco più di una settimana dal suo arrivo in casa Estra Pistoia Basket, e avendo già archiviato la partita di Brescia con il vice Tommaso Della Rosa al suo posto in panchina, è tempo di presentazione del neo coach Gasper Okorn.
Virtus Bologna – Estra Pistoia 57-67.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 annuncia di aver perfezionato l’accordo, fino al prossimo 30 giugno, con il pivot Derek Cooke Jr. Il giocatore indosserà la maglia numero 10.
Ultime gare del 2024 per i podisti della Silvano Fedi, che hanno chiuso l’anno con 131 successi e una valanga di ottimi piazzamenti.
E’ tempo di presentazione del responsabile delle relazioni esterne di Estra Pistoia Baskt, Dario Baldassarri che già fa parte del consiglio d’amministrazione del club.
I corsi sono rivolti ai principianti, sono pomeridiani e non hanno una durata definita.
"Raccontami un libro", di Ilaria Cecchi
PISTOIA - Pedinamenti, intercettazioni, appostamenti nel cuore della notte, nascosti dentro furgoni anonimi dal cui interno scattare foto e registrare filmati. Così i carabinieri della sezione operativa del Norm della compagnia di Pistoia hanno seguito, per quasi un anno, ogni traccia e possibile indizio utile a localizzare una donna del ’66, originaria di Ercolano (NA) ma residente ormai da anni in Toscana, che nel giugno del 2021, colpita da un provvedimento di carcerazione per pene legate a reati contro il patrimonio e nell’ambito degli stupefacenti, si era resa irreperibile, sottraendosi alla giustizia e facendo perdere le proprie tracce.
In 11 mesi di indagini, coordinate dalla Procura generale presso la Corte d'Appello di Firenze, i militari hanno seguito parenti, amici, ascoltato decine e decine di conversazioni telefoniche raccogliendo ogni piccolo indizio, notando ogni piccolo “errore” che poteva condurli sulle tracce della donna.
I familiari, infatti, non parlavano mai di lei e, anche quando la contattavano, la donna non veniva mai chiamata per nome e le telefonate erano sempre brevissime, criptiche, per minimizzare i rischi di venire individuati.
Ciononostante, i carabinieri non hanno tralasciato alcuna traccia e hanno analizzato ogni minimo elemento, ogni sottile incongruenza nelle telefonante e nei movimenti dei familiari. Mettendo a sistema i dati raccolti, alla fine come in un puzzle, emergeva sempre più chiaramente il luogo scelto dalla donna per la sua latitanza: una città, Pistoia, poi una strada, infine un’abitazione: il nascondiglio della donna.
Ormai certi di aver individuato con esattezza l’appartamento, nel cuore della notte di ieri, i militari raggiungevano l’abitazione della donna, che circondavano con militari ad ogni lato per evitare ulteriori tentativi di fuga. A quel punto, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile bussavano alla porta dell’abitazione dove la donna si stava nascondendo ormai da diversi mesi. All’interno apparentemente solo il compagno della pregiudicata, che fingendosi ignaro di tutto invita i militari a entrare: non poteva sapere che grazie alle intercettazioni, i carabinieri già sapevano dell’esistenza di una nicchia, una piccola rientranza nel muro dove la donna si nascondeva ogni volta avesse il sospetto di controlli imminenti o per nascondersi alla vista di chi non doveva sapere. E proprio li, nella nicchia occultata alla vista da un armadio, i militari trovavano la 56enne, che a quel punto non opponeva alcuna resistenza, consegnandosi ai carabinieri.
La donna, che era risultata anche parte di un’organizzazione criminale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti con connessioni e contatti con la criminalità organizzata casertana, veniva accompagnata alla casa circondariale di Sollicciano: dovrà scontare una pena di 7 anni e 11 mesi, nonché l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.