Due vittorie e tre sconfitte nel bilancio dell’ultimo weekend del Pistoia Basket Junior.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 annuncia di aver raggiunto un accordo fino al 30 giugno 2025 con l’ala Maurice Kemp Junior. Il giocatore indosserà la maglia numero 9.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con l’ala americana Elijah Childs.
Dal 21 al 24 novembre va in scena la prima tappa della fase eliminatoria della Ibsa NextGen Cup 2025.
Le statistiche rappresentano gli ingredienti dei record e ogni primato dà vita a tantissime curiosità.
As Estra Pistoia Basket 2000 comunica che, in occasione dell’ultima assemblea del consiglio di amministrazione del club, è stato ratificato l’ingresso di una quinta persona che ricoprirà il ruolo di consigliere.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con il pivot Luka Brajkovic.
As Estra Pistoia Basket 2000 è lieta di annunciare la firma dell’accordo, fino al 30 giugno 2025, con l’ala/pivot americana, con passaporto lettone, Andrew Smith.
Nessuna responsabilità per il Credito Valdinievole. Proscioglimento pieno, perché il fatto non sussiste, per il direttore generale della Banca di Credito Cooperativo di Montecatini Terme e Bientina, Leonardo Quiriconi e per il risk controller Enrico Mariani. Questi i punti salienti della sentenza di assoluzione pronunciata, il 5 dicembre scorso, dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Udine, Roberto Venditti.
Non c’è stato concorso in usura, dunque. Dopo due anni e dieci mesi la verità formale, maturata in sede processuale, torna a combaciare con quella sostanziale. Una decisione attesa, quasi scontata, vista anche la posizione del pubblico ministero, Raffaele Tito, che già un anno fa aveva chiesto il proscioglimento anticipato, reiterando la richiesta il 5 dicembre.
Le vicende che hanno dato origine all’inchiesta risalgono al periodo compreso fra l’ottobre 2000 e il settembre 2002 e vedono coinvolto il geometra Giuseppe Paoli, 53 anni, originario di Segromigno e a lungo residente a Montecatini. Praticando la sua attività di organizzatore di eventi spettacoli Paoli finì in mano ad alcuni usurai (residenti a Udine, questa la motivazione del domicilio del processo) usciti dal processo grazie al patteggiamento.
Il direttore generale Quiriconi e il risk controller Mariani erano stati ingiustamente coinvolti (insieme a bancari di altri istituti) in un secondo momento, agli inizi del 2009. Ai loro avvisi di garanzia seguì la citazione in giudizio della banca nel gennaio del 2010. Un fulmine a ciel sereno per Quiriconi e Mariani, irreprensibili esponenti della Banca, che hanno sempre agito nell’assoluto rispetto delle regole e delle leggi. Un’amara sorpresa per il Credito Valdinievole, totalmente estraneo, come Quiriconi e Mariani, alla vicenda e subito pronto, unito e compatto, a far quadrato per difendere il suo nome e quello del suo direttore generale e del suo risk controller. In fondo si trattava semplicemente di far trionfare la verità, tutti erano sicuri del buon esito della vicenda. Ma l’infondatezza di certe accuse, amplificate dalla stampa, ha creato comunque un disagio, data anche la lunghezza dei tempi processuali, che neanche la consapevolezza, e la conseguente serenità, di aver sempre operato con totale correttezza sono riuscite ad attenuare.
La Banca ha sempre avuto fiducia nell’operato della magistratura ed è sempre stata sicura di questo epilogo. Quando si è certi della verità, anche se permane un certo malessere nel non vederla subito riconosciuta e anzi messa in discussione, le cose si vedono più chiaramente.
Il Credito Valdinievole del resto, prima di essere coinvolto senza motivo nel procedimento, aveva costantemente e attivamente collaborato con le autorità giudiziarie che stavano portando avanti le indagini, garantendo trasparenza e informazioni in ogni fase dell’inchiesta. L’intera struttura era animata dalla voglia di far luce sull’intricata vicenda e l’allora presidente Valentino Pieri (ora amministratore e presidente della Fondazione Credito Valdinievole) ritenne opportuno, infatti, in un’ottica di trasparenza e di lealtà nei confronti dei soci e dei clienti e verso la comunità, convocare subito gli organi di stampa per rendere pubblica la posizione dell’Istituto e spiegare dettagliatamente i fatti. Nessuno si aspettava provvedimenti del genere, infondati, e ora, finalmente, risoltisi in una pronuncia, chiara e netta, del giudice.
Un detto latino, di origine medievale, recita: excusatio non petita, accusatio manifesta. Ovvero, traducendo liberamente: se abbiamo sempre agito con giustizia e correttezza, inutile “scusarsi” e “giustificarsi”. Ed è così, la verità è eloquente e non dovrebbe mai aver bisogno di proclami e complesse spiegazioni. Ma quando, come in questo caso, viene sostituita, a lungo, da una pesante non verità, c’è necessità di rimettere a posto i piatti della bilancia. Anche quelli dell’informazione. Quest’assoluzione, oltre tutto perché il fatto non sussiste, arrivata dopo che persino la pubblica accusa aveva chiesto più volte il proscioglimento anticipato, merita, quindi, molto più spazio e parole di quelli spesi per accuse infondate.