Il coordinamento Fenagi (la federazione dei giornalai aderente a Confesercenti) comunica che in Toscana la manovra “Salva Italia”, che prevede molte liberalizzazioni, non modifica in nessun modo la legge già in vigore riguardante la vendita della stampa. Infatti, con notevole lungimiranza, per l’apertura di nuove rivendite si erano a suo tempo sostituiti ai criteri “quantitativi” (distanza tra edicole, rapporto numero abitanti/rivendite ecc.) parametri “qualitativi” (notevole superficie di vendita per garantire spazio e favorire la concorrenza tra le testate, parcheggio adiacente all’edicola, accesso ai disabili ecc.), che di fatto hanno impedito un’inutile proliferazione di nuove edicole. Neanche la direttiva europea cosiddetta Bolkestein, nel 2010,  ha modificato in alcuna parte questa legge.

La Regione Toscana, anche su richiesta del Fenagi, è l’unica in Italia ad aver legiferato in tal modo e quindi l’adesione alla protesta nazionale e allo sciopero previsti per tre giorni (27,28 e 29 dicembre), non hanno motivazioni dirette per le nostre edicole. Naturalmente non possiamo però ignorare la condizione dei colleghi delle altre regioni e le prospettive comunque non rosee per la categoria. Per questo in Toscana e anche nel territorio provinciale pistoiese, attueremo in questi tre giorni una forte e costante mobilitazione per informare l’opinione pubblica delle ragioni e dei pericoli che stanno alla base delle rivendicazioni della categoria.