Quello che sotto l’albero di Natale era un semplice biglietto di auguri, e di regalo, decisamente particolare si è trasformato in un’esperienza unica domenica scorsa, in occasione della 14° giornata di Lba 2024/25 tra Estra Pistoia Basket e EA7 Armani Milano.
Il lungo weekend dell’Epifania ha riportato in campo i ragazzi del settore giovanile di Pistoia Basket Junior.
Prime gare podistiche dell’anno e Silvano Fedi già protagonista negli appuntamenti del calendario.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con il pivot Andrew Smith.
E’ amaro il debutto assoluto sulla panchina dell’Estra Pistoia Basket per il neo coach Gasper Okorn.
Una gara altamente competitiva, con carabine e pistole ad aria compressa, che ha richiamato, sulle linee di tiro quasi tutti i tesserati della locale sezione di Tiro a segno.
In una giornata di sole ma fredda si è disputata nella località di Caserana, frazione del comune di Quarrata, l’edizione numero 26 della classica gara podistica denominata <<Cronocaserana>>.
Dopo poco più di una settimana dal suo arrivo in casa Estra Pistoia Basket, e avendo già archiviato la partita di Brescia con il vice Tommaso Della Rosa al suo posto in panchina, è tempo di presentazione del neo coach Gasper Okorn.
Inaugurazione della mostra “Voce interiore - quiete introversa”.
Raccontami un libro – Consigli di lettura di Valentina.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera-denuncia da parte di uno studente di una scuola pesciatina, D.T. (la lettera è comunque firmata con nome e cognome scritti per esteso).
“Ho 22 anni e sono nato a Sofia. Abitavo a Milano, dove ho conseguito il diploma di terza media. Dopo le medie, mi sono iscritto al Liceo Artistico di Brera, a Milano. Qui sono stato avvisato con una lettera a casa, nei primi mesi di frequenza, che dovevo cambiare scuola, non essendo adatto a quel tipo di istituto. Non riuscendo a cambiare scuola in tempi brevi, causa complicazioni tra istituti, ho continuato a frequentare il liceo, pur sapendo che mi avrebbero bocciato. Intanto questa situazione scolastica mi creava una pesante stato e motivo.
Terminato l’anno di liceo, mi sono iscritto alla Rizzoli-Istituto di grafica: qui ho subìto un pesante episodio di bullismo con bruciatura di capelli, che mi ha portato a non terminare l’anno. La mia ansia aumentava e iniziavo a essere allergico all’ambiente scolastico.
L’anno dopo ho provato a iscrivermi a una scuola professionale alberghiera, ma subito non mi sono trovato bene. Poi non ho più frequentato scuole, quindi mi sono trasferito in Toscana e lì ho deciso di riiscrivermi, all'Istituto statale Pacinotti di Pescia. Qui vengo inserito nella classe a circa un mese dall’inizio dell’anno, perché essendo io maggiorenne e avendo subito un episodio di bullismo, il preside voleva scegliere una classe tranquilla. Inizio quindi a inserirmi, con entusiasmo, nella nuova classe e, a casa, avendo qualche problema di apprendimento, forse legato a una dislessia mai diagnosticata, mi affido, per la preparazione, a un’insegnante privata, che mi segue tutti i giorni.
Poiché gli insegnanti segnalano qualche difficoltà in qualche materia, consigliano ai miei genitori di sottoscrivere il Bes, piano individualizzato per sostenere alunni con difficoltà di apprendimento, malattie, o che stiano passando periodi problematici. I miei genitori sono un po’ riluttanti a sottoscrivere il Bes, ma poi cedono perché non si verifichi un nuovo e stressante insuccesso scolastico.
Io vorrei arrivare almeno al terzo anno, per conseguire il diploma necessario per poter lavorare. I miei genitori si presentano puntualmente ai colloqui e mio papà è rappresentante nel consiglio di classe. Io continuo a studiare seriamente e a impegnarmi a fondo. Con mio papà vado in giro nei weekend a esercitarmi nella fotografia, materia professionale della scuola di grafica.
I miei genitori e la mia professoressa privata sono orgogliosi del mio impegno. Finalmente ho trovato un posto dove posso completare la mia istruzione per poter avere un posto di lavoro. I miei genitori affrontano il sacrificio economico di dover pagare una professoressa privata, perché vogliono sostenermi in questo processo d’istruzione.
Non riceviamo alcuna lettera che preannunci ufficialmente la bocciatura. Arrivo davanti ai cartelloni e per poco svengo. Mia mamma si fa pallida e mi dice: “La scuola non ti vuole e tu non hai diritto a un percorso formativo, come gli altri alunni: sei fuori dal lavoro e dalla scuola. Ti abbiamo sostenuto in tutto, abbiamo collaborato con gli insegnanti, ma la struttura scolastica ti ha elegantemente espulso”.
La rabbia di mia mamma è grande e io inizio a sentirmi in stato depressivo. Ho perso i miei compagni e i cari amici che mi ero fatto. Mi sento messo da parte, come un pacco scaduto. Cosa sarà della mia vita? E questo Bes, che dovrebbe dare l’opportunità a tutti di un percorso formativo, come mai applica invece il principio dell’esclusione? Chi risarcirà la mia famiglia dei soldi spesi per ripetizioni costose? Perché sono stato escluso e, invece, un altro ragazzo della mia classe con il Bes è stato promosso? Non c’è equità nei giudizi e respingere un alunno con il Bes è la soluzione più comoda per una non assunzione di responsabilità da parte degli insegnanti.
La mia è una lotta impari contro una scuola che ha paura ad aprirsi a un mondo nuovo, dove tutti possano trovare il loro spazio (i geni, quelli mediocri e chi ha qualche difficoltà). Avevo l’occasione di trascorrere positivamente le mia giornata, lavorando sodo: ora come passerò le mie giornate? Mi hanno portato via la speranza e mi sento veramente angosciato".