Il presidente della commissione società parrtecipate, Silvia Motroni, interviene sulle Terme.
 
"Alla luce dei contenuti del Defr regionale ho ritenuto di dedicare questi giorni ad azioni concrete finalizzate alla modifica di quel documento anziché partecipare alla consueta corrida cittadina scatenata da quelle forze politiche frustrate da batoste elettorali e incapaci di rinnovarsi se non in una deriva di confuso populismo.

Ricordo che la commissione che presiedo ha la sola prerogativa di esercitare, attraverso una condivisa azione di controllo, l'attuazione di politiche e strategie determinate da altri soggetti. In questo momento il futuro delle nostre Terme si decide a Firenze ed è in Regione Toscana che dobbiamo agire intervendo con un'azione politica forte e determinata per ottenere quegli obiettivi indispensabili al rilancio cittadino.

In queste ore dobbiamo lavorare per cambiare quel documento e chiarire che prima di tutto vengono gli investimenti e la messa in sicurezza della società e solo all'indomani della realizzazione di questi presupposti, l'uscita del socio Regione Toscana dalla partecipazione azionaria nella società Terme. Così è scritto in una delibera del consiglio regionale e così è scritto nel protocollo d'intesa sottoscritto dal socio Comune e che io stessa ho votato in consiglio comunale. Attualmente sono in stretto contatto con esponenti regionali della giunta e del consiglio e dai segnali che ricevo sono assolutamente fiduciosa di ottenere le modifiche sperate. 

A tale proposito ritengo che né la Regione né la babele delle scalmanate destre possano permettersi grandi spavalderie dopo il vergognoso piano industriale del 2008 e la conseguente sottoscrizione del mutuo bancario. Quegli atti sono all'origine della condanna a morte del termalismo nella nostra città.

E' mia convinzione che nella fase attuale, in assenza di elementi definiti e definitivi, la commissione di controllo sulle sartecipate, se riunita, non produrrebbe nessun risultato utile se non correre il rischio di trasformarsi addirittura, data la capziosità delle polemiche in corso, in un mero strumento di speculazione politica o, peggio, di propaganda elettorale a spese dei montecatinesi. Per questo motivo ho deciso di soprassedere momentaneamente alla sua convocazione".