C'è anche il consigliere comunale Antonio Giuntoli (Futuro e libertà) tra i quattro imprenditori finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di estorsione. Secondo gli inquirenti gli indagati avrebbero manomesso i dispositivi cronotachigrafi installati sui camion della società Autotrasporti Pieri Riccardo di Ponte Buggianese per farli risultare fermi mentre in realtà macinavano migliaia di chilometri. Giuntoli è coinvolto nell’inchiesta assieme ai tre soci della ditta di trasporti: Riccardo Pieri, il titolare della srl, il figlio del consigliere comunale Gabriele Giuntoli, e Mario Nannini. Domani i quattro imprenditori compariranno in tribunale per l’interrogatorio di garanzia.

Secondo la Stradale, il meccanismo installato dai soci sui camion consentiva di non far riposare gli autisti che, così, sempre attaccati al volante dei tir partivano dalla provincia di Pistoia carichi di merce e giravano per l’Europa notte e giorno. Chi non rispettava il diktat, è sempre l’ipotesi degli investigatori, rischiava il licenziamento

Giuntoli ha aderito al partito di Fini pochi mesi fa in seguito all’abbandono del Pdl. «Io e tutto il partito — afferma alla Nazione Salvatore Leggio, suo compagno in Fli — gli siamo vicini. Siamo certi dell’integrità morale e sicuri che ne verrà fuori. Le attività oggetto di indagini riguardano l’attività lavorativa e non quella politica di Giuntoli. Ecco perchè auspico che mantenga la carica di consigliere e attenda serenamente il giudizio».